ru24.pro
World News in Italian
Январь
2024

Bob, il Cio non fa sconti e a Cortina si rischia il paradosso: pista sì ma senza Giochi olimpici

0

Dunque Cortina può tornare a sperare nella nuova “Eugenio Monti”, la pista di bob, skeleton e slittino? Un attimo, prego. Simico, la Società Infrastrutture Milano Cortina non fa a tempo ad annunciare che l’impresa Pizzarotti di Parma si è candidata alla costruzione della pista (l’unica ad aver aderito alla gara) che sempre a Cortina viene resa nota la lettera del Cio, inviata dopo il lancio del bando, in cui si ribadisce che di impianti ce ne sono già, in Europa. E che, quindi, non ne servono di nuovi.

Detto che se un Paese vuol realizzarlo comunque, utilizzando fondi propri, può farlo, il Comitato specifica però che per ospitare le gare olimpiche i nuovi impianti devono garantire la massima sicurezza. Come dire, se l’Italia vuol dotarsi di un nuovo tempio del bob, lo faccia a proprio rischio e pericolo (finanziario, s’intende).

«È cruciale ribadire che la potenziale realizzazione di una pista di bob, con tutti i lavori infrastrutturali, è legata a un investimento pubblico, per cui resta al di fuori delle competenze del Comitato organizzatore Milano Cortina 2026» precisa il Cio.

Ed ecco perché c’è prudenza nell’approccio da parte del Comune, che riceverà la struttura in carico, e della Regione.

«La pista da bob per Cortina è un’eredità per il Veneto, non la paghiamo noi, non la progettiamo e non la realizziamo – è tornato a mettere le mani avanti il presidente Luca Zaia, ieri da Verona -. Però questo significa che avremo la pista e spero che ci sia la condizione per averla per le Olimpiadi 2026 e resterà poi a disposizione per tutti gli altri appuntamenti internazionali».

Il presidente, dunque, attende gli ulteriori sviluppi. Non si sa mai. Lunedì è prevista una riunione di tutti i soggetti interessati, Fondazione Milano Cortina e Simico in testa, il 30 gennaio terrà seduta del Cda per formalizzare l’opzione-Cortina, poi dovrà pronunciarsi il Cio. Nel frattempo Simico verificherà se la proposta di Pizzarotti è compatibile, anzitutto con il cronoprogramma prestabilito (625 giornate lavorative; pista pronta per marzo 2025 per i primi test).

Poi, una volta appresa la decisione di Losanna, e quella definitiva del Governo, quindi ai primi di febbraio, sarà firmato il contratto e l’impresa potrà partire con i lavori, quindi a metà del prossimo mese. «Si va nella direzione del dossier di candidatura che prevede la pista come elemento centrale – ha aggiunto ancora il presidnete Zaia, sempre prudente –. Il Cio dice che i tempi ci sono e sono certi, ovviamente bisognerà correre ma i lavori non sono in mano nostra ma del Governo, della società infrastrutture». A questo punto, però, c’è chi solleva un interrogativo: se il Cio dovesse confermare la sua contrarietà e il Governo rinunciare? Intanto si sa che la Fondazione presieduta da Giovanni Malagò ha il piano B, St. Moritz. Ma la Pizzarotti potrebbe far valere il diritto al risarcimento? Il contratto, è la risposta che arriva da Cortina, verrà stipulato alla luce dell’ultimissima decisione. E, in ogni caso, trattandosi di appalto pubblico, ogni responsabilità resta in capo al Governo.

Al momento la cosa certa è che Pizzarotti, una volta che avrà posto la firma in calce al contratto, si garantirà non solo il 20% d’ingresso rispetto agli 81,6 milioni di euro previsti, quindi 16 milioni, ma una premialità sino al 30%, quindi 24 milioni. Una rassicurante boccata d’ossigeno sia per il gruppo delle costruzioni di Parma, il secondo in Italia, sia per i satelliti che si porranno subito al lavoro.

Decisamente meno problemi, intanto, per i lavori olimpici all’Arena di Verona, dove si svolgeranno le cerimonie di chiusura del Giochi 2026 e di apertura della Paralimpiadi.

«L’Arena di Verona sarà il primo monumento del suo genere a grande accessibilità con un investimento di quasi 20 milioni di euro – ha detto ieri Zaia, nella città scaligera -. Ho candidato io l’Arena di Verona per la chiusura delle Olimpiadi e per tutti gli eventi collaterali - ha aggiunto il presidente della Regione -, significa che tre miliardi e mezzo di persone vedranno l’appuntamento e questa è l’occasione per avere una nuova legacy per l’Arena con la sua totale messa a norma rendendola completamente accessibile».