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Январь
2024

A Treviso un kit digitale di monitoraggio per gli anziani da soli a casa

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Un kit in “formato valigetta” per contrastare la demenza. All’interno sensori di movimento che controllano porte, frigorifero, televisore, dispenser dei medicinali, ma anche uno smartwatch per contare i passi, un tablet per la stimolazione cognitiva e le video-call.

Al via da Treviso, Quinto e Mogliano la sperimentazione del progetto di intelligenza artificiale “Mild Sight” coordinato dall’Israa e rivolto alle persone con un inizio di decadimento cognitivo. In questa prima fase verranno coinvolti 20 soggetti, tutti over 65 che vivono da soli e sono seguiti dai servizi comunali di assistenza domiciliare (sad).

L’obiettivo: rafforzare la loro autonomia e rallentare la malattia attraverso le applicazioni tecnologiche posizionate in casa e capaci di memorizzare le abitudini prevalenti della routine domestica, rilevare anomalie e controllare il decorso clinico attraverso i comportamenti dell’utente, ma anche offrirgli stimoli cognitivi personalizzati per tenere allenati memoria e linguaggio.

I dati raccolti e gli eventuali alert verranno inviati all’équipe sociosanitaria che controlla la piattaforma centrale 24 ore su 24 alla Rsa Menegazzi, ma saranno ingaggiati anche i caregiver per supportare al meglio il familiare. Una novità assoluta per il nostro Paese che vede Treviso adottare il dispositivo di ultima generazione, mentre a Torino e Roma sono state implementate delle versioni precedenti. Il kit fornito ai partecipanti verrà quindi installato in casa.

I sensori “memorizzeranno” la routine dell’inquilino come gli orari in cui si alza, apre il frigo, accende il televisore, spalanca la porta di ingresso. Nel caso in cui i comportamenti vengano meno negli orari abituali, scatta la segnalazione.

L’investimento per adottare “Mild Sight”, ideato dalla Ideable di Bilbao, è di 200 mila euro (coperti grazie a fondi europei) e si svilupperà nell’arco di dieci mesi.

«Dopodiché la piattaforma verrà messa a servizio dell’azienda sanitaria trevigiana e delle amministrazioni comunali del territorio» annuncia Mauro Michielon, presidente di Israa, ente che raggruppa quattro Rsa e segue a domicilio 650 cittadini con demenza. Le prospettive di sviluppo del progetto sono dunque promettenti in un’area come la Marca che conta 10 mila persone colpite da Alzheimer e disturbi correlati.

«La chiave è nell’integrazione tra intelligenza artificiale e competenze professionali» evidenzia la presidente della conferenza dei sindaci dell’Ulss 2 Paola Roma, mentre l’assessore di Ca’ Sugana, Gloria Tessarolo, ne sottolinea «il carattere interistituzionale in una città come Treviso che è amica delle persone con demenza».

Determinante sarà anche «la formazione del personale, creando una cultura di sinergia tra l’imprescindibile lavoro umano e la tecnologia» aggiunge il direttore generale dell’Ulss 2 Francesco Benazzi. I dati più recenti, illustrati dalla dottoressa Silvia Vettor, responsabile del centro per le demenze di Israa, «dimostrano che la solitudine aumenta del 30% il rischio di decadimento cognitivo e accelera di 4 anni il peggioramento della malattia». Grazie all’intelligenza artificiale si potrà quindi incentivare la salute della comunità trevigiana proponendo un modello nuovo di presa in carico della persona, aiutata a condurre una vita il più possibile normale e di qualità.