Buoni pasto, la beffa per i dipendenti Asst: «In tutto l’Oltrepo nessuno li accetta»
VOGHERA. Oltre un centinaio di dipendenti di Asst, tra cui quelli dell’ospedale di Voghera (ma anche di tutte le altre strutture sanitarie oltrepadane e lomelline) non sono più in grado di utilizzare i buoni pasto. Cosa che potevano fare tranquillamente fino a qualche settimana fa. Il motivo? Asst, rispettando la norma di legge che le impone di utilizzare, per appalti di questo valore (la previsione di spesa annuale, per il 2024, è di circa 380mila euro, secondo quanto indicato in bilancio), il sistema Consip, ha dovuto assegnare l’incarico a una società che, però, non è ancora organizzata sul territorio della provincia di Pavia. O meglio, su Pavia sì, non sul resto delle città. E infatti, segnala il sindacato di settore Fials, su Voghera e Oltrepo non ci sono esercizi che accettano i buoni pasto di Asst, in Lomellina soltanto uno, forse, a Mortara. Morale: impossibile spenderli. E, di conseguenza, se si vuole mangiare si paga.
Ma mettiamo ordine. L’Asst ha le sue mense grazie al servizio di ristorazione di Stradella che serve, ovviamente oltre l’ospedale stesso, anche gli ospedali di Vigevano, Mortara, Mede, Voghera, Varzi, la Rsa Pezzani di Voghera, e il policlinico San Mateo di Pavia. Chi utilizza i buoni pasto, per capirci, è chi è in servizio in altre sedi. Un esempio: chi deve lavorare nelle carceri, chi è impegnato nel territorio per vari incarichi – insomma chi, a volte per questione di orari, la mensa non è in grado di utilizzarla. Ebbene, fatta salva Pavia, non ci sono bar, ristoranti, supermercati o negozi che accettino i buoni pasto di Asst. Il servizio mensa è importante e ben funzionante, fa notare la direzione di Asst: «Le mense in tutti i presidi ospedalieri sono a disposizione di tutti i dipendenti che timbrano la pausa in quel determinato ospedale. Con l'Asp Pezzani è attiva una convenzione per cui tutti i dipendenti che timbrano la pausa a Voghera possono accedere alla mensa in questione. Con il Policlinico San Matteo è attiva una convenzione per cui i soli dipendenti Asst che hanno sede di lavoro all'interno del Policlinico e timbrano la pausa possono accedere alla mensa in questione».
Il sindacato Fials, con il segretario provinciale Roberto Gentile, ha subito chiesto chiarimenti su questa vicenda: «Abbiamo consultato l’elenco degli esercizi convenzionati ed erano tutti nella città di Pavia. C’è la mensa, certo, ma i buoni pasto sono utilizzati se è vero che ogni anno, a bilancio, si spendono 380mila euro. Abbiamo chiesto un intervento ad Asst perché risolva rapidamente il problema». E lunedì Asst ci ha spiegato che «è a conoscenza del problema relativo alla scarsità di convenzionamenti sul territorio e si sta attivando per sollecitarne la risoluzione».