Vigonza, rapina il tabaccaio con la pistola. Il malvivente scappa con 300 euro
Ha puntato la pistola all’esercente e gli ha chiesto dov’era la cassa. La rapina a mano armata si è consumata martedì alle 18 all’edicola tabaccheria Cavallini, in via Vittorio Bachelet 13 a Busa.
La gestisce Stefano Cavallini, 45 anni. A perpetrarla è stata un uomo giovane, dall’apparente età di 20-25 anni, metà volto travisato da un fazzoletto o una sciarpa che però lasciava intravedere una capigliatura riccia e bionda. Parlava italiano e, secondo il rapinato, è sicuramente italiano.
Per Stefano Cavallini, che ha preso in mano da qualche anno la gestione dell’attività avviata dal padre Adamo con la moglie, ora entrambi in pensione, sono stati minuti terribili.
Al momento dell’arrivo del bandito era infatti in negozio da solo: nessun cliente all’interno, né passanti sul marciapiede.
Dopo avergli puntato addosso l’arma, il rapinatore si è fatto dire dov’era posizionata la cassa, probabilmente ingannato dalla postazione sulla sinistra a servizio della ricevitoria.
Cavallini, che sta quasi sempre dietro al bancone in fondo alla stanza, dove ci sono i giornali e la cassa vera e propria, gliel’ha indicata.
Il rapinatore ha aggirato il bancone, ha raggiunto la cassa e si è preso tutto il denaro contenuto, circa 300 euro. Poi ha raggiunto l’uscita e si è allontanato a piedi.
Solo a quel punto Cavallini è riuscito a riprendersi dal grande spavento patito e ha chiamato il 112. Avrebbe anche visto allontanarsi un’auto scura, ma non è detto che fosse collegata alla rapina.
Dalla centrale operativa dell’Arma sono state subito inviate sul posto alcune pattuglie, che hanno perlustrato a lungo l’intero quadrilatero del centro di Busa e oltre, senza purtroppo trovare traccia del rapinatore.
Lo sconosciuto potrebbe aver avuto nei paraggi un mezzo per spostarsi il più velocemente possibile. A brevissima distanza scorre infatti la strada regionale 11 della Riviera del Brenta che permette di raggiungere qualsiasi destinazione.
Nel negozio, a sentire Stefano Cavallini, è andato il comandante di stazione, maresciallo Daniele Rampin.
Nei bar vicini si sono resi conto dell’accaduto vedendo arrivare le pattuglie. Ieri mattina all’alba Cavallini era già al lavoro e non riusciva ancora a scrollarsi il ricordo di quei drammatici minuti.
«Ho avuto davvero tanta paura», racconta, «per me è la prima rapina in assoluto. Negli anni scorsi abbiamo avuto dei furti, ma questa volta è diverso. Vedersi puntare una pistola è una cosa sconvolgente. Ha detto solo: “Dov’è la cassa?”, era sicuramente italiano. Non so di preciso quanto si sia preso, non credo tantissimo».
Fortunatamente Cavallini ha recepito appieno le buone pratiche che gli ha trasmesso il padre e non tiene mai tanto denaro in cassa. Le indagini per assicurare alla giustizia il rapinatore sono affidate ai carabinieri di Pionca di Vigonza.