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Январь
2024

«Pizzaiolo abusò di due tredicenni», ora chiede un percorso di redenzione

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Chiederà di essere ammesso a un programma di giustizia riparativa il pizzaiolo cingalese di 49 anni, accusato di aver abusato di due tredicenni, nell’autunno di quattro anni fa, nel garage di casa.

Lo farà per lui stamane il suo legale, l’avvocato Enrico D’Orazio, nell’udienza preliminare che si terrà davanti al giudice Piera De Stefani.

Starà al giudice, poi, decidere se accogliere o meno la domanda.

In caso affermativo, l’imputato cingalese parteciperebbe a un percorso “di redenzione” presso un ente, che prevede anche un risarcimento, e, alla fine, il processo nei suoi confronti riprenderebbe, con il vantaggio che in caso di condanna, potrebbe usufruire di un consistente sconto di pena.

La vicenda risale al novembre del 2020. Più precisamente alla notte tra l’11 e il 12 quando due tredicenni del Coneglianese (una delle quali costituirà parte civile con l’avvocato Diego Melioli), dopo essere scappate di casa, si presentano alla porta di casa del pizzaiolo, che conoscono.

Gli chiedono ospitalità e fornisce la disponibilità del garage.

È nel corso della notte che avvengono gli abusi. Le due ragazzine, in momenti diversi, praticano due distinti rapporti sessuali al pizzaiolo.

A loro dire, quando verranno sentite dalla polizia, erano state obbligate a farlo sotto la minaccia di non uscire dal garage, che il pizzaiolo aveva chiuso a chiave. Nel corso della notte, le due ragazzine consumano anche uno spinello.

Da qui, oltre all’accusa di violenza sessuale su minorenni, anche detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio (nella forma più lieve).

I genitori delle due ragazzine vengono a conoscenza di quanto successo dopo che le figlie tornano a casa.

Per questo motivo vanno al Commissariato di polizia di Conegliano e sporgono denuncia contro il pizzaiolo cingalese che a gennaio 2021 viene portato in carcere su ordine di custodia cautelare emesso dal giudice delle indagini preliminari su richiesta della procura.

Inizialmente il cingalese era accusato anche di sequestro di persona. Poi, però, l’accusa è caduta.

Stamattina, dunque, l’udienza preliminare con la richiesta al gup dell’avvocato D’Orazio di ammettere l’imputato al programma di giustizia riparativa, prevista dalla Riforma Cartabia.

Se il gup De Stefani dovesse accogliere la richiesta della difesa, il processo sarebbe “congelato” fino a programma ultimato, per poi riprendere. In ogni caso, la sentenza dovrebbe tenere conto del percorso riparativo e, in caso di condanna, il pizzaiolo cingalese potrebbe ottenere un consistente sconto di pena.

Ma, se il giudice dovesse rigettare, il processo proseguirebbe oggi con la decisione dell’eventuale rinvio a giudizio dell’imputato.