Calci e pugni tra due gruppi di ubriachi: ambulanza accerchiata in piazza Duomo a Treviso
Parapiglia, nella notte, in piazza Duomo tra due gruppi di giovani: da una parte quattro asiatici e dall’altra altrettanti italo-rumeni.
Il comune denominatore è l’alcol che al minimo pretesto acceso gli animi col risultato che un trentenne indiano è rimasto ferito ed è stato soccorso da un’ambulanza del 118.
Al loro arrivo, però, i sanitari si sono trovati in una situazione di pericolo perché sono stati accerchiati dai due gruppi opposti.
Qualcuno dei testimoni, temendo il peggio (tra i sanitari c’era anche una donna) ha chiamato le forze dell’ordine.
Solo al loro arrivo, gli animi si sono quietati. Ma per gli operatori del 118 non devono essere stato momenti facili.
E il tema ripropone anche quello della sicurezza dei sanitari, costretti spesso a lavorare in situazioni difficili. Non soltanto in corsia ma anche sulle strade durante i soccorsi.
Il fatto è successo nella notte tra lunedì e martedì. Siamo attorno alla mezzanotte quando al 118 arriva una chiamata da piazza Duomo per un giovane ferito in una rissa. Sul posto viene inviata un’ambulanza con due sanitari a bordo, oltre all’autista.
Passano una manciata di minuti: il tempo di percorrere il tragitto tra l’ospedale e piazza Duomo.
I sanitari del 118 individuano subito un giovane indiano che è a terra. Gli vanno incontro ed ha delle ferite sulle mani.
Ma mentre lo medicano tra i due gruppi, gli asiatici da una parte e gli italo-rumeni dall’altra, sale di nuovo la tensione con uno scambio di accuse sulle responsabilità della rissa. Gli uni accusano gli altri di averli aggrediti.
Mentre gli italo-rumeni sostengono che il giovane indiano s’è ferito da solo, cadendo perché ubriaco.
L’ambulanza viene nel frattempo accerchiata dai due gruppi tanto che qualche testimone, temendo che la situazione degeneri e vengano coinvolti anche gli infermieri, chiama il centralino delle forze dell’ordine.
Il rischio è che la situazione degeneri e che a farne le spese siano proprio i sanitari, tra i quali c’è anche una donna, accorsi sul posto per medicare il ferito.
Solo all’arrivo delle pattuglie gli animi si quietano e i toni si abbassano. Ma non le accuse. Mentre i due distinti gruppi (otto giovani in tutto, tra i 25 e i 35 anni) vengono identificati, ripartono le accuse.
Di sicuro c’è che all’origine vi sia stata una richiesta troppo insistente di sigarette ad alcune ragazze sedute fuori da un locale della piazza da parte del gruppo di indiani e pakistani, visibilmente alticcio.
Dopo una quarantina di minuti, la situazione torna alla calma e l’ambulanza fa ritorno all’ospedale.
L’indiano, ferito, è stato medicato sul posto e non è stato necessario ricoverarlo al pronto soccorso del Ca’ Foncello per delle ferite alle mani da cui era uscito del sangue.
Resta comunque alta l’attenzione su risse e aggressioni in centro città. Fortunatamente non si tratta di episodi eclatanti, ma zuffe o micro risse a macchia di leopardo, in particolare nella zona del quadrante di via Roma e della stazione delle corriere dove ultimamente baby-gang e bulli si rendono protagonisti di aggressioni a coetanei.
A fine dicembre un gruppo di ragazzine s’erano rese protagoniste di una rissa culminata nella rapina di un cellulare. Un fatto questo che ha visto la polizia intervenire e risolvere subito il caso con la restituzione del telefonino alla proprietaria.
Ben più grave l’episodio del 18 novembre quando un 17enne di Casale sul Sile, che aveva negato una sigaretta a un giovane di colore poco più grande di lui, era stato accoltellato a una mano nella galleria che collega via Roma alla stazione delle corriere.
Sul posto era stato necessario l’intervento del 118 per trasportare il ferito all’ospedale.
Pochi giorni prima, un gruppo di ragazzini s’era reso protagonista, sempre alla stazione delle corriere, di un’aggressione a un 18enne che, per evitare il peggio, aveva dovuto rifugiarsi all’interno del Diemme Caffè.
Tutto in pieno giorno, all’uscita da scuola, come nell’episodio dell’accoltellamento.