Daniel Canzian – Milano
Daniel Canzian
Via San Marco, ang. Via Castelfidardo – 20121 Milano
Tel. 02/63793837
Sito Internet: www.danielcanzian.com
Tipologia: ricercata
Prezzi: menù degustazione 70/110€, alla carta: due portate 60€, tre portate 75€, quattro portate 90€
Chiusura: Domenica e Lunedi
OFFERTA
Daniel Canzian, giovane ed intraprendente chef di origini venete, è conosciuto come “l’ultimo degli allievi brillanti di Gualtiero Marchesi”, una definizione importante che gli conferisce un grande prestigio, riconfermato dall’alta qualità di questa piacevole esperienza gastronomica. Nel suo tempio alle porte dell’elegante quartiere Brera, Canzian propone una cucina italiana contemporanea, fatta di semplicità, modernità, stagionalità e sostenibilità, sempre nel solco tracciato dalla tradizione. Una cucina mediterranea e sincera, la cui essenza non è solo un concetto, ma si ritrova con piacere in tutte le sue proposte. Dopo un’accoglienza molto attenta e un colpo d’occhio di grande impatto sulla cucina a vista, ci accomodiamo per iniziare il nostro percorso di degustazione di Alta Cucina Veneta, composto da 5 portate salate e un dolce finale. La partenza ha la forma di una rosa e una fragranza irresistibile: è il pane sfogliato con farina di mais e burro che accompagna il benvenuto dello chef, una crema vichyssoise servita in una tazzina da tè, con patate porro e cannella, per un inizio dolce ma ben bilanciato, in cui la spezia regala un grande profumo senza coprire i sapori della vellutata. L’antipasto a base di gamberi rossi, cipolla di Tropea, ’nduja e foglie di sedano su una crema di peperoni rossi si è rivelato un piatto elegante anche nella scelta cromatica, bilanciato nell’accostamento del crostaceo, fresco e carnoso, alla ’nduja, solo leggermente piccante, e alla cipolla agrodolce e croccante; il tutto servito su una crema di peperoni rossi dal perfetto bilanciamento tra sapido e dolce. A seguire, un tegame di porcini, pera e barbabietola, in cui il fungo, presente nel piatto sia crudo e tagliato sottile che cotto e molto carnoso, si abbinava perfettamente alla dolcezza e morbidezza della pera e alla croccantezza e alla nota acida della rapa rossa. Tra i primi piatti abbiamo assaggiato uno spaghetto aglio, olio, peperoncino, scampo crudo e fondo di granseola, nel quale lo spaghetto, non particolarmente al dente, si univa perfettamente alla dolcezza del fondo di granseola e al gusto dello scampo crudo che emergeva in tutta la sua freschezza. La quarta portata salata era un piatto che Canzian ha inserito in carta nel 2013 e non ha mai più tolto né modificato: il minestrone contemporaneo, una proposta che spiazza proprio perché è un piatto tipico della tradizione riservato da sempre al consumo casalingo. Ciononostante, le verdure tagliate a cubetti e cotte separatamente e servite con un infuso al pomodoro, mantengono una buona croccantezza e creano il giusto intervallo prima di assaggiare il secondo: il maialino dalla carne tenera e cotta a puntino e dalla cotenna croccante, accompagnato da una patata morbida tagliata sottile, una quenelle di pera e un fondo speziato, quest’ultimo, a nostro avviso, troppo spinto in sapidità. Il percorso di degustazione si chiude con il dessert, una pera caramellata, con gelato alla zucca e cioccolato caldo versato al tavolo, un piatto raffinato e dalla dolcezza non eccessiva, in cui la quenelle di gelato alla zucca rompe piacevolmente gli schemi di un abbinamento piuttosto classico del frutto con il cioccolato. Decisamente sovraestratto il caffè, dalle note di bruciato, accompagnato da una buona meringa con mousse alla nocciola, nocciola intera e cannella.
AMBIENTE
Il ristorante è molto ampio, i tavoli sono ben distanziati e gli arredi eleganti ed essenziali, con una prevalenza di legno chiaro e velluto sui toni del ruggine; molto suggestiva la grande cucina a vista, su un lato della quale è presente un bancone dotato di comodi sgabelli che permettono di mangiare osservando la brigata in azione.
SERVIZIO
Efficiente e professionale, senza tuttavia rinunciare al giusto tocco di cordialità e spontaneità. Molto preparato il sommelier, ottima l’accoglienza.
Recensione a cura di: Milano de La Pecora Nera – ed. 2022 – www.lapecoranera.net
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