ATP Brisbane, perché il ritorno di Nadal contro Thiem nasconde più di un’insidia
Rafael Nadal contro Dominic Thiem. Si sarebbe potuto vedere di tutto in tema di sorteggi dell’ATP 250 di Brisbane, nella seconda partecipazione in vita sua del mancino di Manacor. E gli è capitato uno degli avversari più noti e attualmente complessi da decifrare, l’austriaco che tante volte ha affrontato, ma che dai guai al polso finora non si è mai davvero ripreso. Anche se un punto di svolta è andato vicino ad averlo (Wimbledon, contro Stefanos Tsitsipas al primo turno).
15 sono i precedenti tra i due. E, va detto, Thiem è tra coloro che più di tutti ha avuto le chiavi in mano per dar fastidio a Nadal sulla terra rossa. Parla il fatto che, sul 9-6 dei precedenti a favore del maiorchino, quel 6 nasconda non meno di quattro successi sul rosso distribuiti tra il 2016 e il 2019. Sempre al meglio dei 2 set su 3, però, dal momento che le due finali del Roland Garros che li hanno visti l’uno contro l’altro sono state sostanzialmente dominate dall’ex numero 1 del mondo.
Rimane il fatto che, tra Australian Open e ATP Finals 2020, dal pienone della Rod Laver Arena al vuoto post Covid dell’O2 Arena nell’ultima edizione a Londra del torneo dei migliori otto, a Thiem sono andati gli ultimi due precedenti. Pareva il momento dell’esplosione definitiva dell’austriaco. Gli stop continui e prolungati, invece, non solo hanno rallentato l’attuale trentenne di Wiener Neustadt, ma hanno fatto sì che l’altissima classifica non la vedesse sostanzialmente più. La vittoria di maggior prestigio del 2023, per classifica, è giunta contro Alexander Bublik, agli US Open, quando il kazako era numero 27 del mondo.
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Chiaramente, anche i ranking sono fatti per non essere propriamente veritieri. E se le performance di Thiem fanno sì che l’attuale posizione numero 98 sia più che realistica, il 672 scritto accanto al nome di Nadal è chiaramente causato dallo stop dopo gli Australian Open 2023, tant’è che per tornare nel 2024 ha deciso di usare il ranking protetto, mentre a Brisbane è stato destinatario di una wild card.
Per lo spagnolo i grandi dilemmi sono due. Uno, naturalmente, è legato alla propria condizione: si è detto di allenamenti in cui è stato visto tenere un ritmo importante, come affermato da colleghi che lo hanno incrociato. L’altro è dato dal tipo di tennis che metterà in atto Thiem, dal quale i segnali emersi nelle qualificazioni non sono così confortanti. Ha annullato tre match point consecutivi nelle qualificazioni all’australiano James McCabe, ventenne australiano senza match ATP alle spalle (anche se ha sfiorato il main draw a Shanghai), risalendo da 2-6 3-5 e 40-0 a favore dell’avversario. Poi ha dovuto recuperare un parziale anche a Giulio Zeppieri.
In breve, le incognite sono importanti e per entrambi. E se ne aggiunge un’altra, indicata dallo stesso Nadal: il fatto che non sa come potrà reagire a quella che è una partita vera. Viene in mente l’esempio del 2013, quando tornò a Vina del Mar, in Cile, contro l’argentino Federico Delbonis, Tre, quattro game brutti, poi la ripresa chiara e netta. Ma al tempo la carta d’identità non recitava 37 anni.
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