Papa Francesco, dopo il discorso di Mattarella, anche l’omelia del Pontefice guarda alle donne: “Chi le ferisce profana Dio”
Dopo il discorso alto di Mattarella, che nel suo messaggio di fine anno agli italiani ha parlato anche di pace e di donne, l’omelia solenne del Papa rimette al centro del dibattito i due temi universali, più che attualizzati dalla tragedia delle guerre in corso e dei femminicidi. «I nostri tempi, vuoti di pace, hanno bisogno di una Madre che ricompatti la famiglia umana», ha esordito il Pontefice presiedendo la celebrazione della Messa della Solennità di Maria Santissima Madre di Dio nell’ottava di Natale e nella ricorrenza della 57ma Giornata Mondiale della Pace sul tema: “Intelligenza artificiale e pace”. Aggiungendo poi a stretto giro: «Di Maria la Chiesa ha bisogno per riscoprire il proprio volto femminile: per assomigliare maggiormente a lei che, donna, Vergine e Madre, ne rappresenta il modello e la figura perfetta per fare spazio alle donne ed essere generativa attraverso una pastorale fatta di cura e di sollecitudine, di pazienza e di coraggio materno».
Il Papa: «In tempi vuoti di pace serve la Madre che ricompatti la famiglia umana»
«La Chiesa riscopra il proprio volto femminile e faccia spazio alle donne», è l’invocazione di Papa Francesco, che spiega: «Anche il mondo ha bisogno di guardare alle madri e alle donne per trovare la pace. Per uscire dalle spirali della violenza e dell’odio. E tornare ad avere sguardi umani e cuori che vedono. E ogni società ha bisogno di accogliere il dono della donna, di ogni donna. Di rispettarla, custodirla, valorizzarla, sapendo che chi ferisce una sola donna profana Dio, nato da donna». Poi, Papa Bergoglio esplicita il concetto ricorrendo anche alle «parole dell’apostolo Paolo» che, dice, «illuminano l’inizio del nuovo anno: “Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna“», – sottolinea il Papa nell’incipit dell’omelia –.
«Il mondo guardi alle donne per uscire dalla spirale di odio»
Quindi prosegue soffermandosi proprio sui termini utilizzati dall’apostolo. «Colpisce l’espressione “pienezza del tempo”. Anticamente si usava misurare il tempo svuotando e riempiendo delle anfore: quando erano vuote cominciava un nuovo lasso di tempo, che terminava quando erano piene. Ecco la pienezza del tempo: quando l’anfora della storia è colma, la grazia divina trabocca. Dio si fa uomo e lo fa nel segno di una donna, Maria. Lei è la via scelta da Dio; lei è il punto di arrivo di tante persone e generazioni che, “goccia dopo goccia”, hanno preparato la venuta del Signore nel mondo. La Madre sta così al cuore del tempo: a Dio è piaciuto far svoltare la storia attraverso di lei, la donna. Con questa parola la Scrittura ci rimanda alle origini, alla Genesi. E ci suggerisce che la Madre con il Bambino segna una nuova creazione. Un nuovo inizio».
Il Papa: «Chi ferisce le donne profana Dio»
«Al principio del tempo della salvezza c’è dunque la Madre di Dio, la nostra Madre santa. È bello allora che l’anno si apra invocandola; è bello che il Popolo fedele, come un tempo a Efeso, proclami con gioia la Santa Madre di Dio – spiega Francesco –. Le parole Madre di Dio esprimono infatti la gioiosa certezza che il Signore, tenero Bimbo in braccio alla mamma, si è unito per sempre alla nostra umanità. Al punto che essa non è più solo nostra, ma sua. Madre di Dio: poche parole per confessare l’alleanza eterna del Signore con noi. Madre di Dio: è un dogma di fede, ma è pure un “dogma di speranza”: Dio nell’uomo e l’uomo in Dio, per sempre».
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