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Intimidazioni a sindaci e consiglieri, la Lombardia è la seconda più colpita

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Milano. Sono stati 7.805 gli atti intimidatori subiti dagli amministratori locali in tutta Italia dal 2013 al 2024. Un dato allarmante, che nella pratica può esser letto in questo modo: quasi due uomini o donne, tra sindaci, consiglieri comunali o appartenenti alla giunta, ogni giorno sono stati oggetto di minacce, scritte sui muri, post violenti sui social, peggio ancora di atti vandalici per ragioni di matrice privata, politica o sociale. È quanto emerge dal report della direzione centrale della Polizia Criminale. Nel 2024, rispetto all'anno precedente, si registra un incremento del 13,9%, registrandosi 630 episodi di intimidazione a fronte dei 553 del 2023. In cima alle regioni più colpite dal fenomeno, con 85 eventi nel 2024 e 54 nel 2023, è la Puglia. Seguono, con un incremento consistente della percentuale di aggressioni, la Lombardia (74 eventi nel 2024, 59 nel 2023), e la Calabria (57 nel 2024, 54 nel 2023). Restano tra le più colpite dal fenomeno delle aggressioni agli amministratori locali, sebbene con dati in calo rispetto allo scorso anno, la Campania (52 nel 2024, 64 nel 2023) e la Sicilia con 69 episodi nel 2024 e 76 nel 2023. Di pochi giorni fa gli 'auguri di morte' fatti arrivare via social al primo cittadino di Termini Imerese, nel palermitano.

Le aree più esposte alla 'piaga' degli insulti e delle aggressioni agli amministratori locali risultano la provincia di Lecce - dove nel 2024 si sono verificati 36 episodi, a fronte dei 25 del 2023 - e quelle di Cosenza (34 nel 2024, 28 nel 2023), Torino (33 nel 2024, 30 nel 2023) e Napoli che tuttavia registra un decremento nell'annualità 2024 con 27 episodi, rispetto ai 37 nel 2023. Il 24% degli atti intimidatori rilevati è riconducibile a matrice privata, il 12% a tensioni di natura politica e l'11,1% a tensioni di natura sociale. Il focus sulle vittime conferma la maggior incidenza di casi ai danni delle figure costituenti il front per il cittadino, ovvero i sindaci. Il modus operandi più frequente nel 2024 è rappresentato dalla pubblicazione di contenuti ingiuriosi o minacciosi sui social network/web che, con 156 episodi totali, fa registrare un aumento del 19,1% rispetto ai 131 casi registrati nel 2023. In particolare, la piattaforma Facebook si conferma lo strumento maggiormente utilizzato, evidenziando un aumento del 18,8% rispetto all'anno precedente (82 segnalazioni nel 2024 a fronte delle 69 del 2023). Nel 2024 si registrano 15 atti di intimidazione rivolti ad amministratori regionali.

La matrice è riconducibile a tensioni socio-politiche nel 66,7% dei casi, mentre le scritte sui muri/imbrattamenti rappresentano il modus operandi più frequente (26,7% dei casi). Dei 630 atti intimidatori del 2024, 151 sono riconducibili a matrice di natura privata (24%), 78 a tensione politica (12,4%), 70 a tensioni sociali (11,1%), 60 alla criminalità comune (9,5%) ed 1 alla criminalità organizzata (0,2%). Per 270 eventi (42,9%) non è ancora stata individuata la matrice criminale. Nel 2023 sono stati registrati 553 atti intimidatori, 122 dei quali riconducibili a matrice di natura privata (22,1%), 86 a tensioni sociali (15,6%), 57 a tensione politica (10,3%), 33 alla criminalità comune (6%) ed 1 alla criminalità organizzata (0,2%). Per 254 eventi (45,9%) non è ancora stata individuata la matrice criminale. Nel 2024 gli amministratori locali vittime di intimidazione risultano prevalentemente sindaci, anche metropolitani: 350 casi (55,6%) consiglieri comunali, anche metropolitani: 120 casi (19%), componenti della giunta comunale: 106 casi (16,8%). Come rilevato anche in altri periodi, i sindaci si confermano gli amministratori più interessati dal fenomeno, avendo subito più intimidazioni del complesso delle altre categorie.