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L’archistar Boeri: «Verde ed eventi così l’ex Caserma tornerà a vivere»

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VOGHERA. «Un grande organismo urbano»: l’ha definita così, la futura caserma di cavalleria, l’archistar Stefano Boeri, che sabato 5 dicembre nell’affollato Ridotto del Teatro Valentino Garavani ha presentato alla città il suo progetto per il più grande intervento di rigenerazione edilizia che Voghera abbia mai immaginato. L’ideatore del Bosco Verticale di Milano insieme al suo team (la firma sul progetto è quella dello studio Stefano Boeri Interiors, e il suo sviluppo è seguito anche dall'architetto Giorgio Donà, partner e direttore dello studio) ha esaminato i risultati di un concorso di idee bandito dall’amministrazione comunale, e lo ha fuso con quella visione professionale che è diventata il suo marchio di fabbrica: riportare la natura all’interno delle città.

È con quest’ottica che lo studio di architettura ha immaginato di trasformare i due grandi piazzali (quello Nord, che ospita il parcheggio appena ripavimentato e quello Sud, sterrato adiacente alla scuola Pascoli) in altrettante aree verdeggianti in cui realizzare una serie di corti dedicate rispettivamente agli eventi (con un palco fisso che delimita i tre quarti del piazzale pavimentato, dal lato della biblioteca), alla cultura (nel piazzale sterrato, nell’area adiacente l’archivio e il museo storico) e allo sport e al benessere (di fronte alla scuola media).

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I parcheggi

I parcheggi, così cari ai vogheresi, verranno in parte conservati all’ingresso di via Kennedy (dietro il palco, dove ne rimarranno un centinaio) ma soprattutto verranno ricollocati in un grande parcheggio sotterraneo da costruirsi sotto il cortile Sud (che ne dovrebbe ospitare 560). Se al momento gli stalli esistenti sono 325, con la rigenerazione si punta a raggiungere un totale di 662. Questo perché se l’ex caserma dovrà vivere, ed essere frequentata quotidianamente da studenti, famiglie, anziani, turisti e spettatori dei grandi eventi, le persone dovranno poterla raggiungere comodamente.

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L’importanza della natura

Dentro alle corti, come sempre nelle sue opere, l’architetto ha immaginato tantissimo verde. Sui 45mila metri quadrati che compongono il complesso dell’ex caserma, in totale saranno 15.745 i metri quadrati di superficie permeabile, con 200 nuovi alberi e 2.500 arbusti appartenenti a 19 specie differenti. Si distribuiranno in aiuole e giardini, faranno ombra ai parchi giochi e ai parcheggi, ma caleranno anche dai lati del palco, arrederanno gli spazi in maniera convenzionale ma soprattutto anticonvenzionale. Così come, del resto, è nel suo stile.

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«Per 200mila anni – ha spiegato Boeri – l’homo sapiens ha vissuto a contatto con la natura. Poi, circa, 4 o 5mila anni fa, ha cominciato a costruire le città. La nostra specie, però, conserva una memoria profonda di quel lungo periodo di tempo in cui ha abitato nel verde, ed è per questo che si rigenera a contatto con la natura. La nostra sfida, intrapresa per il benessere umano, è quella di riportare la natura nelle nostre città, e lo abbiamo fatto nel tempo in molteplici modi. L’esempio che tutti conoscono è quello del Bosco Verticale, che rappresenta un vero e proprio ecosistema abitato da 360 esseri umani, 21mila piante e 94 specie volatili che lì nidificano. Strutture di questo tipo le stiamo costruendo in tutto il mondo (a Dubai, a New York, a Cancun, ecc.) ma ci sono molti altri modi in cui si può realizzare lo stesso obiettivo. Uno dei possibili è quello che stiamo immaginando per Voghera».