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Basket: le due facce dell’Italia da Tortona a Klaipeda

Italia davvero a due facce, quella che si è vista tra Tortona e Klaipeda nella prima finestra delle qualificazioni ai Mondiali 2027. Gruppo nuovo, con tutte le incertezze del caso e anche con coach Luca Banchi a dover gestire varie difficoltà nella sfida all’Islanda, qualche giorno in più d’esperienza e l’innesto di Nico Mannion in Lituania.

I risultati sono stati opposti, anche se con un denominatore comune: la fine dell’ultimo quarto. L’Italia si è trovata avanti sia con l’Islanda che con la Lituania, ma nel finale di gara con gli islandesi ha pagato una certa dose di fatica fatta per rientrare più e più volte. E anche in terra lituana ha rischiato parecchio, perché il tiro di Velicka pareva prossimo a consegnare uno 0-2 dal quale sarebbe stato complicato rialzarsi in maniera rapida a febbraio.

Invece è arrivato il canestro di Mannion, propiziato anche da una difesa quantomeno rivedibile dalla parte baltica su di lui e anche su Tessitori, e poi è giunta anche la successiva difesa di Petrucelli su Velicka, fondamentale per ottenere quella prima vittoria che offre un certo respiro in vista di febbraio e della doppia sfida con la Gran Bretagna. Il tutto senza dimenticare le clamorose fiammate di Gabriele Procida, una specie di messaggio anche alle orecchie di Sergio Scariolo, che lo allena al Real Madrid.

Il girone, peraltro, vede ora tutte le squadre a pari punti, il che fa capire una volta di più che le qualificazioni, sia europee che mondiali, fatte in questa maniera e con estreme difficoltà per i giocatori di Eurolega (per tacer dell’argomento NBA), debbano essere ripensate per offrire quantomeno un quadro di giocatori di maggior rilievo, il che andrebbe a beneficio di tutti.

Del resto fino ad ora le sorprese non sono mancate: la Serbia che rischia con la Svizzera, la Lettonia che cade in casa contro i Paesi Bassi e vario altro materiale che si può raccogliere attraverso gli andamenti delle varie partite. Quantomeno, questo può consentire a qualcuno di sperimentare situazioni nuove. Banchi lo ha fatto, senza timore di lanciare i vari Francesco Ferrari e Luigi Suigo, con la speranza che presto sia anche il momento di altri, da Diego Garavaglia a Elisée Assui. Per adesso i due citati sono anche quelli che hanno risposto presente in modo fattivo, dimostrando di poter già tenere ampiamente il campo a questo livello. In buona sostanza, il futuro c’è, ma bisogna poter pensare anche al presente.