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Ноябрь
2025

Attentato a Ranucci, FdI ‘chiama’ la Procura: “Ancora nessuna notizia sugli autori, e il clima di sospetto cresce”

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A un mese dall’attentato a Sigfrido Ranucci, il giornalista di Report a cui fu fatta esplodere la macchina sotto casa, non si hanno notizie sugli autori del reato. Com’è possibile? Se lo chiede Fratelli d’Italia ma se lo chiedono in tanti, mentre aleggiano sospetti assurdi sulla politica che servono solo ad alimentare un clima di veleni.

FdI:”Fare chiarezza”

Sulla vicenda è intervenuto Alberto Baldoni, senatore di FdI e presidente della Commissione Affari Costituzionali. “Dalla Procura di Roma trapela che l’autore dell’attentato al giornalista Sigfrido Ranucci sarebbe un misterioso uomo incappucciato non ancora individuato; ma sempre dalla Procura di Roma trapela anche che questo uomo incappucciato e di cui nulla si sa, sarebbe un ‘ex militare dell’Est Europa esperto in esplosivi’. Quindi, nulla si sa dell’autore dell’attentato ma si diffonde una descrizione dettagliata e, ovviamente, ricca di suggerimenti.

“Evitare prese in giro”

Baldoni non usa mezzi termini sulla vicenda e sulle indagini in corso, sottolineando come, “qualsiasi persona di buon senso si sente presa in giro. Individuare chi ha posizionato una semplice bomba carta, che, come giustamente scritto dalla stampa, non dovrebbe essere un ‘raffinato James Bond‘. Non sfugge ad alcuno che ogni giorno che passa senza un responsabile, serve soltanto ad alimentare il vergognoso clima di sospetto volutamente propagato da qualcuno. Mi auguro che l’interrogatorio parlamentare, che ho presentato al ministro Nordio, possa contribuire a fare chiarezza su questa vicenda”. 

Fare chiarezza nell’interesse di tutti

La nota di Baldoni coglie un bisogno diffuso non solo nell’opinione pubblica ma anche nel mondo politico. Che è innanzitutto quello di restituire, almeno parzialmente, serenità a Sigfrido Ranucci e alla sua famiglia, dopo il vile attentato subito. Ma c’è anche altro.

I veleni nel Paese del sospetto

In un Paese che vive da sempre nella cultura del sospetto l’attentato a un giornalista “scomodo” induce a pensare che sia il potere politico ad averlo progettato. Separando le legittime critiche che si possono rivolgere a Ranucci per la sua attività, comprese le querele che sono un esercizio di difesa, da atti criminali e terroristici che sono inaccettabili.

Dalla Procura ci si aspetta la verità

Per questo è necessario che la Procura di Roma faccia al più presto chiarezza, individuando i responsabili di quel gesto e mettendo fine anche a una sequela di congetture che offendono la democrazia e la civiltà. Lo si deve a Ranucci ma anche e soprattutto alla convivenza civile. E su questo la sinistra, da Elly Schlein ad altri, ha perso l’occasione per condividere il dolore per un fatto grave, alimentando invece i sospetti e dimostrandosi poco responsabile.

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