Migranti, respinte oltre due terzi di richieste di asilo nel 2024: in Italia entra chi ha diritto e ha un lavoro
Nel 2024 sono state esaminate 78.565 prime istanze di richiesta di asilo. Il 64,1% delle richieste esaminate è stato respinto. L’esito delle decisioni è diverso a seconda delle cittadinanze. Considerando i primi 10 Paesi per numero di pratiche esaminate la quota più alta di istanze respinte riguarda i cittadini del Marocco (89,9%) e poi Egitto (86,2%) e Tunisia (85,5%). All’opposto il 98,8% dei procedimenti riguardanti i cittadini del Burkina Faso è stato accolto e il 95,4% di quelli del Mali. Delle 28.185 prime istanze giudicate positivamente il 21,3% ha avuto il riconoscimento dello status di rifugiato; il 40,6% la protezione sussidiaria e il resto ha ottenuto la protezione speciale. I richiedenti asilo provenienti da Costa d’Avorio e Nigeria fanno registrare una quota superiore alla media di riconoscimenti dello status di rifugiato, rispettivamente il 51,9% e 41,8%. E’ quanto emerge dal report dell’Istat sui cittadini non comunitari in Italia nell’anno 2024.
Più severità e accortezza nella disamina delle richieste. Più l’entrata a norma del “decreto flussi” del governo, sono alla base del calo delle richieste respinte. A corollario di tali numeri ci sono altri tasselli che fanno parte della politica migratoria dell’esecutivo. A partire dall’effetto deterrenza della soluzione offerta dal piano Albania e da altri accordi stilati in sede comunitaria, anche nell’ultimo Consiglio d’Europa. Considerando l’ammontare complessivo dei cittadini non comunitari con regolare permesso di soggiorno in Italia, al 31 dicembre 2024 si osserva un aumento di circa il 5,6% rispetto alla stessa data dell’anno precedente (da 3.607.160 a 3.810.741).
Aumentano i permessi per chi ha un lavoro
Nel 2024 i rilasci di nuovi permessi di soggiorno sono 290.119, con una flessione del 12,3% rispetto al 2023. La diminuzione riguarda tutte le motivazioni di ingresso, con l’eccezione dei nuovi permessi per lavoro che registrano un incremento del 3,8% rispetto all’anno precedente. Secondo quanto emerge dal report “Cittadini non comunitari in Italia” dell’Istat, le diminuzioni più importanti riguardano i nuovi permessi rilasciati per studio (-26,7%); e i permessi per famiglia (-18,8%). La contrazione dei rilasci per ricongiungimento familiare porta nel 2024 il numero di ingressi per questa motivazione molto vicino a quello dei nuovi permessi per richiesta di protezione, che registrano un decremento più contenuto (-2,0%).
Diminuzione delle partenze
La diminuzione degli arrivi nel 2024 interessa soprattutto la componente femminile (-20,8% rispetto all’anno precedente; 28.384 permessi in meno) ed è dovuta in larga misura al calo di ingressi dall’Ucraina; per gli uomini invece la contrazione è del 6,3%. I dati del 2024 evidenziano anche una rilevante novità in termini di cittadinanze in arrivo nel nostro Paese: per la prima volta, infatti, nonostante un lieve decremento rispetto al 2023, in vetta alla graduatoria ci sono i cittadini del Bangladesh con 28.045 nuovi permessi (9,7% dei primi rilasci). Seguono i marocchini che, nonostante una lieve crescita, si fermano a 25.776 nuovi ingressi (8,9% del totale). Al terzo posto si collocano gli albanesi con un numero di nuovi ingressi molto inferiore a quello registrato nel 2023 (-26,0%). Crescono notevolmente gli ingressi di tunisini (+30,1) e peruviani (+25,7); mentre continua la riduzione degli arrivi dall’Ucraina (-54,2%). Il 20,9% dei nuovi permessi nel 2024 è rilasciato in Lombardia (60.738), la seconda regione per numero di nuovi ingressi è, a distanza, l’Emilia-Romagna (9,5%, 27.584 documenti).
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