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“Ho partecipato al festival del lancio della cacca, è stata l’esperienza più schifosa della mia vita”: il racconto dello youtuber Tyler Oliveira scatena una bufera diplomatica

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L’aria è satura di un odore acre. Uomini a torso nudo affondano le mani in cumuli di sterco di mucca, lanciandoselo addosso con foga, in una battaglia caotica dove ogni colpo è considerato una benedizione e un atto di purificazione. E’ quanto succede al Gorehabba, il “festival del lancio della cacca“, una festa tradizionale che si tiene ogni anno nel villaggio di Gumatapura, in India, e a descriverlo così è lo youtuber americano Tyler Oliveira, 25 anni e 8 milioni di follower, che – armato di tuta protettiva, videocamera e tanto coraggio – ha preso parte all’evento. Il giovane l’ha definita “l’esperienza più schifosa della mia vita”, scatenando l’ira degli utenti indiani che lo accusano di aver deriso una tradizione millenaria per monetizzare sui social.

Ma andiamo con ordine. Tutto è iniziato con un teaser intitolato “Dentro il Festival del Lancio di Cacca dell’India”, che ha rapidamente superato i 5 milioni di visualizzazioni. Nel video, Oliveira si filma in mezzo alla battaglia, con indosso una tuta protettiva bianca e occhiali da lavoro, mentre gli abitanti del villaggio si lanciano addosso sterco di mucca essiccato, in onore della divinità Beereshwara Swamy, che secondo la leggenda nacque proprio dallo sterco. “Risparmiatemi tutta questa m… devo andarmene da qui”, dice il giovane nel video. L’immagine simbolo della sua esperienza, però, è una foto pubblicata su X (ex Twitter): Oliveira in tuta, completamente imbrattato di marrone, con una didascalia che non lascia spazio a interpretazioni: “Buon Diwali! Sì, sono andato al festival del lancio di cacca dell’India. È stata l’esperienza più schifosa della mia vita. Non ci tornerò mai più. Per favore, pregate che io sopravviva”.

Il tono derisorio e la totale assenza di contesto culturale (lo sterco di mucca è considerato sacro e purificante nei testi indù) hanno fatto infuriare la comunità indiana. Lo youtuber ha denunciato di essere stato vittima di “segnalazioni di massa” da parte di utenti che lo accusavano di “imbrattare” l’immagine del loro Paese. “Perché devi venire in India, registrare un video di un festival dello sterco di mucca e poi piangere come un perdente?”, ha scritto un utente. Un altro ha rincarato la dose: “Puoi filmare la cacca nei paesi occidentali, ce n’è in abbondanza per le strade della California. Fai video su quello”. In molti poi lo hanno accusato di razzismo e di essere parte di una “campagna diffamatoria pianificata” per danneggiare la reputazione dell’India.

Ancora, quando alcuni hanno insinuato che il video fosse un falso generato dall’AI, lui ha replicato: “È reale al 100%. Non vedo l’ora di mostrarvi la versione da 30 minuti”. La polemica si è ulteriormente infiammata quando la vicenda è stata ripresa dal New York Post: Oliveira non ha gradito l’attenzione e ha attaccato la testata: “Non è razzista filmare un festival del lancio di cacca. Questo articolo è stato scritto da un indiano?”, ha tuonato. Alla fine, però, lo youtuber è stato costretto a fare un passo indietro e ha pubblicato una finta lettera di scuse all’India, condividendo un post che sosteneva che “gli indiani in realtà si fanno la doccia molto più degli americani”.

L'articolo “Ho partecipato al festival del lancio della cacca, è stata l’esperienza più schifosa della mia vita”: il racconto dello youtuber Tyler Oliveira scatena una bufera diplomatica proviene da Il Fatto Quotidiano.