“Il cambio d’ora ha effetti psicologici e fisici ben documentati. Ecco quali sono e come affrontarli”: i consigli dell’esperto
“Il cambio d’ora ha effetti psicologici e fisici ben documentati. Per affrontarli, mantenere un ritmo sonno veglia quanto più regolare possibile ed esporsi alla luce solare sono due valide soluzioni” Così Gianluca Ficca, direttore del Laboratorio del Sonno del Dipartimento di Psicologia dell’Università Vanvitelli, spiega come sia possibile prepararsi al prossimo cambio d’ora che tra sabato 25 e domenica 26 ottobre 2025, alle 3:00 del mattino, porterà le lancette dell’orologio indietro di un’ora.
“Il passaggio dell’ora – continua Ficca – porta conseguenze sia psicologiche che fisiche. Per quel che riguarda il lato psicologico, può presentarsi, oltre a una sonnolenza anche persistente, un peggioramento delle funzioni cognitive, con problemi di attenzione o di memoria. Per quel che riguarda il lato fisico, ci sono dei dati che segnalano un aumento di incidenti cardiovascolari, soprattutto nelle persone più a rischio, come anziani o coloro che fanno lavori a turni, i quali già soffrono di una irregolarità del sonno veglia”. Effetti che, fortunatamente – almeno per questa volta – si presentano particolarmente non in autunno ma nel cambio d’ora primaverile, come evidenziato da un recente studio pubblicato sulla rivista Sleep Medicine Reviews e guidato dal Centro di Medicina del Sonno dell’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli, in collaborazione con Università di Pavia, Fondazione Mondino, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Università Uninettuno e Università di Genova.
Dallo studio, appunto, emerge che le conseguenze del passaggio primaverile all’ora legale appaiono più nette: riduzione della durata del sonno, maggiore frammentazione e incremento della sonnolenza diurna. Effetti che risultano particolarmente marcati negli individui con cronotipo serale, i cosiddetti “gufi”, che tendono a coricarsi tardi e a soffrire di più lo spostamento dell’orologio sociale. Per cercare di far fronte a tutti questi problemi, il segreto è la regolarità: “È come se ci trovassimo ad avere a che fare con un jet lag – conclude Ficca – bisogna riarmonizzarsi con la natura e riprendere il ritmo. In questo, abitudini sull’addormentamento e sul risveglio molto regolari, possono fare davvero tanto”.
Di Gianmarco Pondrano Altavilla
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