Ascoli-Sambenedettese, rebus sicurezza: città “militarizzata” e reparti speciali per il derby che torna dopo 39 anni
È il giorno di Ascoli-Sambenedettese, il derby del Piceno che torna dopo 39 anni. Qualcosa di mitologico del territorio marchigiano, che molti dei tifosi non hanno mai vissuto vista la lunga assenza e che, a causa della rivalità, si è trasformato in un incubo per chi gestisce l’ordine pubblico. Oltretutto, tra campionato e Coppa Italia di Serie C, si giocherà due volte tra domenica e mercoledì. Oggi la sfida è allo stadio del Duca nel capoluogo di provincia, tra tre giorni sarà invece al Riviera delle Palme nella città alla foce del Tronto, con le scuole che chiuderanno in anticipo vista la vicinanza di molti licei al campo di gioco.
Prefettura e questura – sulla scorta del parere del Cams che ha definito “elevato” il rischio di “turbolenze” – hanno stilato un piano sicurezza molto stringente, tanto da creare numerose polemiche per l’esclusione degli abitanti di ben 9 paesi della provincia dalla possibilità di acquistare i biglietti per entrambe le sfide. Il rischio scontri è infatti altissimo a causa della rivalità storica tra le due curve. A presidiare lo stadio, le strade che lo circondano e le vie di accesso alla città ci saranno oltre 300 agenti. Ad agenti di polizia, carabinieri e vigili urbani, sono stati affiancati i reparti speciali e il Del Duca sarà letteralmente cinturato con una zona cuscinetto.
Sarà ovviamente scortato il pullman della Sambenedettese che arriverà ad Ascoli a ridosso del match, in programma alle 14.30. L’ingresso allo stadio sarà riservato agli abbonati dell’Ascoli, ai possessori della fidelity card dei bianconeri, attualmente secondi in classifica in Serie C, e ai 3mila fortunati che si sono aggiudicati i biglietti in vendita libera, polverizzati in 15 minuti. Sarà invece chiuso il settore ospiti e lo stesso avverrà mercoledì al Riviera delle Palme di San Benedetto.
Le due squadre non si incontrano dall’1 giugno 1986, la Samb non vince uno scontro diretto da 54 anni. Al di là dei precedenti spesso turbolenti fuori dal campo, caratterizzati da sassaiole e lanci di arance “imbottite” di lamette, intemperanze e cariche della polizia per allontanare le tifoserie, c’è la sfida prettamente calcistica. L’Ascoli è favorito: secondo in classifica alle spalle dell’Arezzo, appena due gol subiti e 21 segnati. La Samb è invece reduce da due sconfitte consecutive con Ravenna e Livorno dopo un buon avvio di campionato nella stagione che ha segnato il suo ritorno in terza categoria.
E poi il derby è un match a sé stante. Basti pensare che sabato mattina, in occasione della rifinitura della squadra al Riviera della Palme, sugli spalti dello stadio sono arrivati circa 3mila tifosi che hanno accompagnato l’allenamento con incessanti cori di sostegno alla squadra. Gli ultimi, visto che oggi al Del Duca non potranno assistere dal vivo alla partita più attesa degli ultimi quattro decenni. Sarà un faccia a faccia sportivo durissimo. “Chi ha giocato Ascoli-Samb non ha più paura di niente”, disse una volta Carletto Mazzone, ex giocatore e allenatore bianconero, alla vigilia di un derby Roma-Lazio. E così è detto tutto.
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