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Zelensky da Re Carlo a Windors: ecco perché non è casuale l’accoglienza con tutti gli onori e le scenografie

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Re Carlo III, tolti gli abiti del capo della Chiesa d’Inghilterra, rimette quelli del capo di Stato e riceve Zelensky a Windsor. Non è la prima volta che il sovrano accoglie il presidente ucraino nel castello amato da Elisabetta II; l’ultima stretta di mano immortalata in uno scatto realizzato tra le sale piene di arte e cimeli, risale allo scorso mese di giugno. Il re, in abito grigio chiaro e l’amico e alleato, eccezionalmente senza divisa militare, posavano complici e sorridenti.

La visita di oggi, però, ha un significato ancora più forte per tutti e due i protagonisti. Zelensky è pronto ad incassare il forte sostegno della coalizione dei volenterosi capitanata dal Primo Ministro inglese Keir Starmer, che ha tutto l’interesse a giocare un ruolo di primo piano sullo scenario internazionale per far dimenticare i guai del Paese e del suo governo. Il re, dal canto suo, si sta buttando anima e corpo negli impegni istituzionali di alto livello per recuperare credibilità per sé stesso e per la corona, messa in grave crisi dagli scandali e dall’arroganza del fratello, principe Andrea. La visita di oggi, quindi, è stata corredata da tutti gli onori e le scenografie che si mettono in campo quando l’ospite che arriva al castello deve essere ricevuto con uno schieramento di forze e pomposità davvero reali.

La terza udienza a corte per Zelensky, dunque, è stata caratterizzata da tutto il cerimoniale delle guardie d’onore formate dal Primo Battaglione delle Grenadier Guards. La banda ha suonato l’inno nazionale ucraino in suo onore subito prima che, accompagnato dal sovrano, il presidente si è prestato alla classica passeggiata per ispezionare gli uomini in divisa rossa.
Niente di casuale, insomma, per mostrare al mondo, agli amici, ai nemici e ai presunti alleati che il Regno Unito non ha dubbi sulla posizione da tenere in questa partita internazionale.

Carlo III ha sempre palesato il suo sostegno per la causa ucraina scrivendo messaggi aperti, parlando senza esitazioni e davanti a Donald Trump durante la sua ultima visita di Stato che lo aveva portato a Windsor per un grande banchetto. Ma sopratutto, il re aveva ospitato Zelensky, nel sua tenuta di Sandringham, per un tè arrivato in marzo, subito dopo il disastroso incontro alla Casa Bianca con Donald Trump ed il suo vice JD Vance. Quell’invito era pieno di significati ed aggiungeva un po’ di zucchero nel te’ servito all’Ucraina nel momento più basso delle sue relazioni con gli alleati americani. In realtà, anche il figlio ribelle di Carlo III, Harry, dopo aver finalmente rivisto il padre dopo anni di silenzio e ostilità, si è recato in Ucraina in un blitz per incontrare il presidente e i veterani della guerra. Una mossa che ha messo l’acceleratore a Buckingham Palace per intestarsi le sue battaglie senza lasciare margine a “reali d’oltreoceano” sui quali pende un destino incerto.

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