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Октябрь
2025

San Giusto, 100mila euro per il bene confiscato: ci sarà la protezione civile

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SAN GIUSTO CANAVESE. Un bene confiscato alla mafia diventerà la sede della protezione civile di San Giusto Canavese. Il Comune ha ottenuto un finanziamento di 100 mila euro dalla Regione Piemonte che gli consente di sistemare la mansarda dell’immobile confiscato di via Cardinale delle Lanze, trasformandola in uno spazio moderno e funzionale. Il locale infatti attualmente si trova allo stato rustico. L’amministrazione ha già avviato le procedure per la stesura del progetto esecutivo, che sarà seguito immediatamente dall’affidamento dei lavori. L’obiettivo è chiaro: concludere l’intervento entro la tarda primavera del prossimo anno, così da consegnare ai volontari una sede funzionale e accogliente nel minor tempo possibile. «La nuova sede della protezione civile, –commenta la sindaca Giosi Boggio – sarà un punto di riferimento per il territorio, un luogo dove i volontari potranno operare in modo più efficiente e dove la cittadinanza potrà partecipare ad attività di informazione e formazione sulla sicurezza. È anche un modo per restituire alla collettività un bene confiscato, trasformandolo in una risorsa per tutti».

Il piano terreno e lo scantinato dello stesso edificio sono invece concessi in uso alla Pro loco, che ha così finalmente a disposizione locali adeguati per il ricovero delle attrezzature e per organizzare incontri, momenti di socialità e iniziative culturali e turistiche. Un tassello importante per valorizzare il ruolo dell’associazione, da sempre protagonista della vita del paese. Un blitz condotto dai carabinieri della compagnia di Ivrea e del battaglione di Moncalieri aveva permesso nel 2022 lo sgombero della villa in via cardinale della Lanze, appartenuta a Giuseppe Fazari, condannato per associazione di stampo mafioso, considerato il padrino della locale di San Giusto, e sottoposta a confisca nel 2015. L’operazione dei carabinieri si era risolta senza tensioni: la moglie ed il figlio dell’ex proprietario, infatti, non hanno opposto resistenza. Fazari era stato condannato a otto anni e otto mesi di reclusione, pena ridotta a otto anni in appello e confermata dalla Cassazione nel 2015. Ha già espiato la pena. Soddisfazione per il buon esito dell’operazione era stata espressa dalla sindaca e dalla referente di Libera Piemonte, l’associazione contro le mafie, Josè Fava: ora è l’Agenzia nazionale dei beni confiscati alla mafia ad averne il possesso con finalità di utilizzo sociali. Come già è avvenuto per la villa-bunker appartenuta al boss del narcotraffico internazionale Nicola Assisi, arrestato in Brasile nel 2018, con il figlio maggiore Patrick, dopo una lunga latitanza dorata, la villa era poi stata assegnata al Comune. In via di assegnazione anche un appartamento, situato in un complesso residenziale in vicolo San Marco, confiscato definitivamente nel 201Lydia Massia