Indagine sull’Asl/To4, la Cgil: «Situazione gravissima, si rischia di minare la credibilità del Servizio sanitario nazionale»
IVREA. «L’indagine della Procura di Ivrea sull’Asl To4 porta alla luce un sistema in cui si ipotizzano irregolarità negli appalti, favoritismi nelle assunzioni e gravi comportamenti lesivi della dignità delle persone assistite. Siamo consapevoli che, allo stato attuale, si tratta di indagini in corso e che sarà la magistratura a fare piena chiarezza. Tuttavia, se quanto riportato dagli organi di informazione dovesse trovare conferma, ci troveremmo di fronte a una situazione gravissima, che rischia di minare la credibilità del Servizio Sanitario Pubblico e la fiducia dei cittadini nelle istituzioni».
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L’inchiesta della procura di Ivrea con 38 indagati preoccupa e non poco la Cgil, anche nelle categorie di Funzione pubblica e Spi. Ne emerge infatti un quadro dalle tinte fosche, con maltrattamenti ai pazienti, corruzione, rivelazione di segreti d’ufficio e inadempienze di vario genere. «La Cgil – scrivono - ritiene imprescindibile che l’Azienda e gli organi competenti assumano ogni iniziativa utile per rafforzare i presidi di legalità, trasparenza e correttezza amministrativa, garantendo un controllo rigoroso sugli appalti, sulle procedure di selezione del personale e sulla qualità dell’assistenza erogata. Ciò che emergerebbe rispetto all’Ospedale di Settimo non fa altro che confermare quanto in questi anni la Funzione Pubblica Cgil ha denunciato: l’assegnazione del servizio di assistenza a una società privata, attraverso continue proroghe e senza mai indire una nuova gara. Un sistema che, in più di un’occasione, abbiamo dichiarato opaco, poco trasparente e per cui avevamo richiesto incontri specifici sia alla Regione che a Saapa. Un meccanismo di aggiudicazione del servizio che ha, di fatto, segnato la fine delle relazioni sindacali. Nel tempo abbiamo denunciato le condizioni di lavoro del personale rimasto in quell’azienda, spesso sotto organico e sotto pagato, la decisione della società di non avvalersi di personale infermieristico dipendente, scelta che ha avuto ricadute sulla qualità dell’assistenza».
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Prosegue il sindacato: «La denuncia sui presunti maltrattamenti si aggiunge alle segnalazioni che abbiamo ricevuto in questi ultimi mesi anche su altre realtà residenziali. Eventi gravi che devono indurre le commissioni di vigilanza e gli enti preposti ad essere molto più operativi rispetto ai controlli, soprattutto sulle strutture che fanno capo alle stesse società», dichiara Lucia Centillo, Segretaria dello SPI Cgil Torino.
«Ciò che accade all’ospedale di Settimo è l’emblema del fallimento della sperimentazione gestionale pubblico/privato, a cui ci opponiamo: per questo abbiamo presentato il referendum per abrogare la legge Regionale che regola la materia. La norma che permette questo tipo di gestione è del 2012 e doveva essere una sperimentazione, ma non è stata mai modificata: le maglie ampie della legge stessa favoriscono irregolarità come questa appena verificata. La Regione Piemonte, che ha accolto la nostra proposta di abrogazione della legge, deve intervenire quanto prima per evitare che la consultazione popolare rimanga un alto capitolo incompleto», dichiara Elena Palumbo, segretaria della Cgil Torino.
SILENZIO AI PIANI ALTI
Dai livelli regionali e della direzione sanitaria Asl/To4, al momento, tutto tace. Non risultano forti prese di posizione, se non quella isolata del presidente della Commissione Legalità del Consiglio regionale del Piemonte, Domenico Rossi: «Di fronte a situazioni come quelle descritte serve un potenziamento rigoroso e serio degli organismi e delle procedure di controllo e verifica su quanto avviene nelle Asl: abbiamo il dovere di mettere in campo tutte le azioni per prevenire situazioni di questo tipo», scrive in una nota sull'inchiesta che coinvolge Asl TO4. Inchieste come questa «al netto della presunzione di innocenza per le singole persone coinvolte, non possono e non devono lasciarci indifferenti poiché se le accuse dovessero essere confermate - evidenzia - ci troveremmo di fronte a comportamenti di una gravità inaudita, da condannare con fermezza».
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In commissione legalità «audiremo con urgenza la nuova responsabile del settore anticorruzione del settore sanità, che per troppi mesi è rimasto senza dirigente, come avevamo denunciato a maggio di quest'anno. Vogliamo capire quali sono le attività che la Regione può mettere in campo per prevenire situazioni di questo tipo e se c'è personale adeguato dedicato a tale scopo - prosegue -. A maggior ragione guardando al piano di edilizia sanitaria per prevederà lavori per diverse centinaia di milioni di euro. Non possiamo e non dobbiamo abbassare la guardia».
