WTA Washington: dominio-Fernandez, Kalinskaya dietro la lavagna. Quarto titolo per la giocatrice canadese
L. Fernandez b. A. Kalinskaya 6-1 6-2
L’evento conclusivo del singolare femminile del Mubadala Citi DC Open delude le aspettative di chi si aspettava spettacolo ed emozioni in un confronto equilibrato: in questi termini di fatto la finale non comincia mai perché il divario tra la tennista canadese e quella russa appare subito evidente in favore della prima, che prende presto il controllo dello scambio e non deflette praticamente mai, lasciando alla sconsolata numero 48 del ranking solo tre giochi. Kalinskaya è apparsa lenta nei movimenti e scarica dal punto di vista nervoso, dando a tratti l’impressione di non voler mai nemmeno provare a cambiare l’andamento della contesa; viceversa, Fernandez, che aveva sofferto di crampi durante il quarto di finale con Taylor Townsend ha dimostrato di poter contare su una forma fisica invidiabile, unità a una notevole fame di vittoria.
Il match è del resto durato soltanto settanta minuti, distanza normalmente al sicuro da ogni vizio di contrazione muscolare: per Leylah si tratta del quarto titolo in carriera, il primo dall’ottobre del 2023, quando vinse a Hong Kong contro Katerina Siniakova. Fernandez sale alla posizione del ranking numero 24, finalmente a ridosso della top 20; per Anna nemmeno questa volta arriva il primo titolo della sua storia e la lista delle finali perse si allunga del terzo torneo dopo quello sull’erba di Berlino e sul cemento di Dubai (con Jasmine Paolini), entrambi nel 2024.
Il match
Più in palla, reattiva ed entusiasta del proprio tennis, questa è domenica Leylah Fernandez; è pur vero che l’espressione di Anna Kalinskaya è sovente imperscrutabile mentre alla ragazza nordamericana viene molto più naturale mostrare le proprie emozioni, ma la mancina di Montreal primeggia in ogni settore del court e anche l’aspetto del suo corpo, teso e il cui sudore amplifica il brillio dei raggi solari, contrasta con quello della tennista moscovita, sempre composto e quasi impermeabile al caldo di Washington.
Il primo break per la finalista dello US Open 2021 giunge al quarto game, dopo che nel precedente deve annullare due palle-break. Il gioco in questione è il secondo di una collana di cinque consecutivi in cui la risposta, in particolare di rovescio, di Fernandez scompiglia le abitudini difensive di Kalinskaya; Anna è spesso in ritardo in uscita dalla battuta e quando perde il controllo dello scambio la sua avversaria è inesorabile. La giocatrice russa ha bisogno della seconda palla solo in quattro occasioni, ma non ottiene mai il punto, mentre fa match pari sulla prima, dato esiziale per chiunque; Fernandez è decisamente più solida e chiude la frazione in trenta minuti.
Il secondo set non suggerisce alcun cambiamento di direzione dopo che nel secondo game Kalinskaya raggiunge la parità grazie a un doppio errore della canadese, che si riprende subito e difende con successo la battuta. Poco dopo, infatti, Leylah toglie il servizio alla sua contendente, evidenziando una volta di più la scarsa prontezza di riflessi di Anna, che in battuta insiste un po’ troppo dalla parte del rovescio; la giocatrice nordamericana prosegue nel suo dominio, si permette una bellissima palla corta e qualche altro balenio di genio prima di concretizzare il 6-2 finale al terzo matchpoint. “Grazie a tutti” – dice Kalinskaya nel discorso finale – “anche a Baby Bella. A proposito, dov’è?” – facendo riferimento all’adorato cagnolino con cui aveva festeggiato in semifinale, ma oggi nemmeno la mascotte era in vena.