Bollino rosso in 21 città, allerta caldo per effetto dell’anticiclone africano
Afa, caldo insopportabile e nessuna tregua in vista. L’annunciato aumento delle temperature è arrivato e saranno 21 le città marchiate dal bollino rosso dell’allerta domenica con il termometro potrà toccare punte di 40 gradi in varie località. I primi effetti negativi sono stati già registrati: aumentate le richieste di intervento al servizio 118 che registrano un +4% negli ultimi sette giorni. Intanto i sindacati, dal Nord al Sud del Paese, chiedono di mettere in campo ordinanze anti-caldo per fermare le attività lavorative nelle ore e nelle zone più a rischio.
Il weekend più caldo dell’anno, fino a questo momento, è arrivato per effetto dell’anticiclone africano. La città più calda durante il weekend sarà Taranto con 40 gradi, ma non si starà molto meglio ad Agrigento, Firenze, Oristano, Pistoia, Prato, Siracusa e Terni con 39 gradi. Una media di 38 gradi è invece prevista a Foggia, Frosinone, Grosseto, Matera, Ragusa e Roma.
Nel resto del Paese le temperature raggiungono i 34-36 gradi accompagnate da un’elevata umidità. Ed il caldo è destinato a perdurare. Dal 4-5 luglio è invece possibile un allontanamento dell’anticiclone. La situazione è monitorata anche dal ministero della Salute con i bollettini giornalieri sulle ondate di calore. Per domenica è previsto il bollino rosso di allerta 3 in 17 città (Ancona, Bologna, Bolzano, Brescia, Firenze, Frosinone, Latina, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Pescara, Roma, Torino, Trieste, Venezia e Verona), mentre domenica le città in rosso per le ondate di calore salgono a 21 su un totale di 27 città monitorate (si aggiungeranno alla lista in rosso anche Catania, Civitavecchia, Rieti e Viterbo).
Alcune Regioni, come la Liguria e la Sicilia, hanno già emanato ordinanze che vietano i lavori all’aperto nelle fasce orarie più a rischio (12.30-16), nei giorni in cui le mappe di rischio pubblicate dal portale Worklimate segnalano livelli ‘Alti’ di esposizione al calore. Una analoga ordinanza è stata chiesta anche dai sindacati confederali della Lombardia. I sindacati liguri chiedono però certezza sulla cassa integrazione: “Ricordiamo che nel caso in cui si arrivasse a 35 gradi serve lo stop immediato dei lavori, con la possibilità da parte delle imprese di poter richiedere la cassa integrazione consentendo così ai lavoratori di sospendere l’attività per garantire la propria sicurezza. Su questo aspetto, però, sono necessarie garanzie dal ministero del Lavoro”. Ad oggi, avvertono, “non ci sono ancora certezze sulla disponibilità delle risorse necessarie e chiediamo a tutte le autorità competenti di attivarsi in tal senso”.
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