Lorenzo “Pedro” Pedrazzi: «Così a Roma curo gli organi di San Paolo Fuori le Mura»
BRONI. Da oltre mezzo secolo la ditta Fratelli Pedrazzi si occupa della riparazione e costruzione di organi delle chiese. Prima il papà Pier Bartolomeo, dal 1993 il figlio Lorenzo, per gli amici semplicemente Pedro, che, assieme al suo team, viaggia lungo lo Stivale e fino al Centro-Sud America.
Recentemente è arrivato l’incarico più prestigioso, perché si occupa degli strumenti di San Paolo Fuori le Mura a Roma, una delle basiliche papali. «Ho avuto occasione di fare dei lavori in alcune chiese della Capitale – spiega – e col passaparola sono stato contattato dall’organista della basilica di San Paolo Fuori le Mura, perché avevano necessità di rinnovare il loro contratto con un manutentore e da un paio di anni sono stato scelto come fornitore ufficiale della Santa Sede per mantenere gli organi di quella chiesa. Ogni due mesi sono a Roma, perché sono complessivamente tre gli strumenti presenti, che controlliamo costantemente».
Nella basilica sono presenti due organi, l'altro è nel monastero: «Il principale è stato modificato nel corso degli anni – aggiunge – originariamente era un Serassi di Bergamo, di cui conversa parte del mobile e alcuni telai con le ruote di legno per lo spostamento, oltre a qualche canna. Successivamente, con la riforma Ceciliana, è stato trasformato in pneumatico e una ventina di anni fa è stato elettrificato, quindi il corpo d’organo è staccato dalla consolle, che si trova sull’altare. Nella cappella di San Lorenzo, c’è l’organo di una ditta inglese che si era stabilita a Genova, Trice, che ha lavorato anche a Montebello della Battaglia. Questo strumento è a trasmissione pneumatica, perché di concezione più moderna. Il comando dal tasto alla canna avviene attraverso una serie di tubi di piombo. Oltre a questi due strumenti, è presente un terzo organo meccanico di fine Ottocento che si trova nel monastero adiacente, precisamente nella cappella dove i frati pregano. Ogni tanto entriamo e diamo una controllata. Sono stato l’ultima volta una decina di giorni fa, abbinando lavori anche in altre chiese romane, in modo da ottimizzare il nostro viaggio da Broni a Roma».
Pedrazzi non nasconde un certo orgoglio: «Certamente dal punto di vista del prestigio, credo che sia la più interessante da raccontare, anche se non si tratta di un restauro, siamo comunque in ambiente vaticano, dunque rappresenta il fiore all’occhiello della nostra azienda».
Nel Natale del 2017 la ditta Pedrazzi, che è inserita nell’albo ufficiale dei restauratori di beni culturali accreditati al ministero dei Beni culturali, aveva installato un organo nella cattedrale di Nostra Signora dell’Assunzione di Asuncion, la capitale del Paraguay.
I lavori continuano: «Siamo a Firenze nella basilica di Santo Spirito, in inverno avremo un intervento al monastero francescano della Verna, sull’appennino toscano, sopra Arezzo. Poi certamente torneremo a Moca, città di circa 70mila abitanti nel cuore della Repubblica Dominicana, dove ci occupiamo dello strumento nel santuario Sacrado Corazon de Jesus, gestito dai Padri Salesiani». —
FRANCO SCABROSETTI
