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“Morsi e calci, mio figlio salvo grazie alle urla. Mai ricevuto delle scuse, non ci fermeremo”: parla il padre dell’arbitro 18enne picchiato ad Arezzo

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“È stato preso a morsi, per il collo e a calci mentre era a terra. Mio figlio è salvo grazie alle urla“. A parlare al Corriere Adriatico è Simone Petrelli, padre di Lorenzo, arbitro di 18 anni aggredito domenica pomeriggio ad Arezzo al termine di un match under 12 tra lo stesso Arezzo e la Vis Pesaro. Ma facciamo un passo indietro. È domenica, 8 giugno, e ad Arezzo si sta disputando un torneo tra giovanissimi calciatori under 12. La classica manifestazione del weekend che permette ai ragazzi di divertirsi, ai genitori di passare momenti di aggregazione e condivisione grazie ai figli. Insomma, il clima è di festa. E così sarebbe rimasto fino alla fine senza la follia di un genitore pesarese, che – è sempre bene precisare – non è l’unica nei confronti di giovanissimi direttori di gara negli ultimi mesi.

“Mio figlio preso a morsi e calci”: le parole del padre dell’arbitro aggredito

L’uomo – terminata la finale e al momento delle premiazioni – è sceso negli spogliatoi e si è introdotto in quello del giovane arbitro. Dopo aver chiuso a chiave la porta, lo ha aggredito fisicamente. “Quaranta giorni di prognosi non sono pochi – ha dichiarato il padre -. È stato preso a morsi, per il collo e quando era ormai a terra quell’uomo ha iniziato a prenderlo a calci. Se con quella sedia lo avesse colpito su una tempia Lorenzo poteva rimetterci la vita”.

“Lorenzo ha urlato diverse volte: ‘Basta, aiuto, smettila’”. Urla che hanno consentito al giovane arbitro di salvarsi, visto che qualcuno ha udito le grida dall’esterno e ha “convinto l’aggressore ad uscire. Non so cosa sarebbe successo altrimenti“, ha proseguito il padre della vittima. L’arbitro è tornato in campo durante le premiazioni e ha deciso di raccontare tutto, con i dirigenti delle due società che lo hanno aiutato a risalire all’aggressore. “All’inizio lui ha minimizzato e mi ha chiesto scusa. Ma è stata una sceneggiata iniziale, poi non abbiamo ricevuto altre scuse, nemmeno dalla Vis Pesaro“.

Lorenzo, 18 anni, è stato trasferito al pronto soccorso dell’ospedale San Donato in codice verde, ma dopo i dovuti accertamenti ha ricevuto 40 giorni di prognosi. “La priorità è fare tutto il possibile a livello giudiziario. Anche se venisse in ginocchio a chiedere scusa, adesso non mi fermerei”, ha concluso il padre del giovane arbitro.

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