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La partita del tifo (Monza)

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Una rubrica a cura di Claudio “Freccia”

Si gioca all’”U-Power Stadium” di Monza questo match, di vitale importanza per l’Empoli ma ormai insignificante per i padroni di casa, retrocessi già matematicamente da alcune settimane, valevole per la 37esima e penultima giornata del campionato italiano di Calcio di Serie A, quest’oggi, domenica 18 maggio 2025 alle h.20,45. Gli spettatori ufficiali sono 7.472, con spalti in alcuni settori dello stadio semideserti. L’Empoli è reduce dalla vittoria con il Parma, che ha finalmente sfatato il tabù delle troppe partite senza vittoria, che erano salite a venti, e che ha raccattato cinque punti nelle ultime sei partite. Mentre il Monza viene dall’averne racimolati solo tre nelle ultime sei giornate. Il primo approccio alla partita di oggi dell’Empoli sarebbe buono, con gol sfiorato in due occasioni, poi viene attanagliato dalla paura, sembra scarico e non concentrato, ed il Monza ne approfitta per andare in vantaggio con Birindelli al 30°, sciupando almeno altre una o due palle-gol. Al rientro delle squadre in campo per il secondo tempo, l’Empoli appare una squadra completamente trasformata, con un diverso piglio, quello giusto per prendere subito una traversa interna con Colombo, per pareggiare con lo stesso Colombo al 49° e raddoppiare due minuti dopo con Mattia Viti, colpo di testa da corner. Prova ora a rimettere fuori la testa il Monza ma l’Empoli controlla e non è sazio e con una bella azione di Gyasi sulla sinistra, con un tiro che colpisce il palo, palla che carambola addosso al portiere del Monza Pizzignacco, proteso in tuffo, ed entra in rete al 59°. Il Monza poi fa la sua onesta partita, ci prova soprattutto nel finale, ma la gara è sotto il controllo dell’Empoli, che si porta a casa una vittoria di fondamentale importanza per le sue speranze di salvezza a 90 minuti da un traguardo che fino a poche settimane fa sembrava solo poter sognare.

Sono esattamente 557 i tifosi empolesi presenti a Monza, quasi tutti ultras, sicuramente un buon numero, dato che si gioca di domenica sera, con tanti che il giorno dopo devono andare a lavorare, e che la trasferta non è proprio vicinissima. Il tifo degli ultras azzurri parte subito molto bene, la gente che ha affrontato questa trasferta è ben consapevole dell’importanza della gara e sa di dover tirare fuori la voce per incitare al meglio la squadra. Quindi si parte sull’acceleratore con cori come “Alé alé oh oh, alé alé oh oh, e forza azzurro alé gli ultrà son qui con te lotta per vincere…”, “Vinci per noi magico azzurro” ed “Empoli alé siamo sempre insieme a te, siamo gli empolesi non vi lasceremo mai”. In campo l’Empoli arranca ma i suoi ultras hanno pochissime soste. Si continua a tifare con diversi cori, tra i quali “Empoli alé alé canto solo per te, sempre ti sosterrò e mai ti lascerò”, “Combatti con il cuore e vinci per gli ultrà…” e “Siamo l’Armata biancazzurra e mai nessun ci fermerà, noi saremo sempre qua quando l’Empoli giocherà…”. L’Empoli intanto subisce il gol del Monza in contropiede con Birindelli. Il tifo accusa per la verità un po’ di flessione, ma si canta sempre con “Forza ragazzi” e “Forza azzurro facci un gol”. L’Empoli non è sordo a questi cori e ne fa due in tre minuti. Il settore ospiti esplode letteralmente, il gol dell’1-3 è l’emblema del momento felice della squadra e della sua curva, con tutti i giocatori, compreso le riserve e un po’ tutto lo staff a festeggiare con i tifosi in un ideale abbraccio collettivo. “Siam sempre qui insieme a te per l’Empoli combatterem…” è uno dei canti che susseguono, ne seguiranno altri ancora, come “Forza azzurro alé forza l’azzurro alé”. Durante la partita viene proposto due volte il coro “Tutto lo stadio!”, e la risposta “Empoli, Empoli!” è buona la prima volta, un po’ meno la seconda. Viene poi esposto lo striscione “Nevrite nel cuore”, al secolo Fabio Ercolanoni, tifoso perugino, esponente degli “Ingrifati Perugia”, scomparso all’incirca 8 anni fa all’età di 54 anni. Si alzano i soliti doverosi cori per i diffidati. Poi, con la poca voce che è rimasta si canta ancora: “Empoli calcio…”, “Sacrifici e chilometri diffidati liberi, per sempre ti seguirò e per l’Empoli combatterò…” e “Vivere senza te è impossibile”, che chiude una bella serata di tifo, anche se è innegabile che verso la fine una fisiologica, normale flessione c’è stata. Alla fine si festeggia in curva, anche se l’Empoli è ben lungi dall’essere salvo: deve vincere col Verona in casa, a cui basta un punto per la certezza matematica, anche se per una serie di incastri all’Empoli può bastare anche il pareggio (Lecce potrebbe perdere a Roma con la Lazio). Neanche il Parma, a quota 33 punti (Empoli a 31 col Lecce al terz’ultimo posto), è salvo, visto che deve andare a giocare l’ultima in casa dell’Atalanta. Ovviamente in caso di salvezza saliranno in tanti sul carro dei vincitori, gente che non si meriterebbe niente, che aveva praticamente abbandonato la squadra, lanciandogli addosso badilate di merda, destabilizzando e deprimendo tutto l’ambiente, forse non conscia che i conti si tirano alla fine, al di là quindi delle 20 partite senza vittoria. Se salvezza sarà, come si spera, il merito sarà di quelli che non hanno mai mollato, in pratica di chi, ad ogni fine partita, anche le più brutte in termini sia di gioco che di risultati, gridava “Dai ragazzi noi ci crediamo!”. Il livello del tifo azzurro è anche oggi risultato molto buono. Voto: 8-.

La Curva Sud “Davide Pieri” monzese ha oggi dato prova di avere un grandissimo orgoglio, anche se piena solo al centro. Inizia esponendo uno striscione inaspettato ma che la dice lunga: “Bentornata Serie B”, con tanti fumogeni accesi nei dintorni ad illuminarlo. Iniziano tifando sorprendentemente piuttosto bene, presto espongono lo striscione “Grazie Silvio per il sogno”, riferito al compianto Silvio Berlusconi, scomparso il 12 giugno 2023, che rilevò il Monza anni fa, trasportandolo coi suoi investimenti in Serie A, vincendo la finale Playoff contro il Pisa nel maggio 2022, dopo averla sfiorata nel 2021. Dopo alcuni minuti ne espongono un altro: “Grazie Galliani per il risveglio”, polemico nei confronti dell’amministratore delegato e vicepresidente vicario del Monza attuale. Eseguono un discreto tifo, sventolando continuamente alcuni bandieroni, alternando cori secchi come “Eh eh forza Monza forza Monza eh eh”, ad altri più prolungati. Verso la fine intonano il coro, molto veritiero, “Solo gli ultras vincono sempre…”. Ovviamente, essendo la squadra già retrocessa da alcune settimane, il tifo non può risultare continuo, è logico. Una volta finita la partita chiamano la squadra sotto la curva e la incitano con cori come “Alé forza Monza alé forza Monza alé, forza Monza alé Monza alé Monza alé Monza alé…”, sulle note della “Aida” e altri ancora. Una scena da pelle d’oca che alle latitudini italiane raramente si vede, figlia di una grande mentalità ultras, inculcata alle nuove generazioni dalla defunta “Gioventù Brianzola”. La Monza Ultras conferma di godere di buona salute, la favola della Serie A, come sopraccennato raggiunta per la prima volta nel 2022, gli ha fatto davvero bene. Il livello del tifo brianzolo è da considerarsi piuttosto buono. Voto: 7.

Uno sguardo altrove: In questa penultima di campionato, l’anticipo che inaugura la giornata si gioca di sabato sera alle 20,45, ed è GENOA-ATALANTA, l’unica partita tra squadre tranquille, senza più ambizioni di classifica, col resto del programma che si svolge domenica sera alle 20,45. Vietata la trasferta ai bergamaschi non possessori della Tessera del tifoso, quindi i presenti, nonostante cerchino di organizzare un tifo accettabile, non sono ultras; si aggirano sulle 600 unità. In Atalanta-Roma (2-1) di lunedì 12 maggio scorso, esposto un bellissimo striscione in Curva Nord: “Portato via da un mondo senza coscienza, rimbomba nel silenzio la tua assenza! Ciao Claris”, il giovane bergamasco ferito a morte da una coltellata di un tifoso interista nel contesto di una rissa da bar, la notte tra il 3 e il 4 maggio scorsi. I genoani sembrano piuttosto intenti a sfottere, deridere e prendere in giro i sampdoriani che sarebbero retrocessi in Serie C, anche se nella giornata di domenica è arrivata la sorprendente notizia del “-4” inflitto al Brescia, che farebbe mandare Sampdoria e Salernitana ai Playout, che intanto sono stati rimandati. I genoani sono andati giù pesi con gli sfottò. Prima del via coreografia semplice, con alla balconata lo striscione, con scritta bianca su sfondo rossoblù, “Manfredi e Radrizzani, grazie.”, coppia che ha prelevato la Sampdoria nel 2023, che sbeffeggia quello blucerchiato “Manfredi e Radrizzani grazie da tutti i sampdoriani”, realizzato due anni fa, con al piano di sotto formata con cartoncini bianchi la scritta “Ciao” su sfondo nero. In Gradinata Nord viene poi esposto nel Parterre lo striscione “Ci sarà sempre odio eterno…U.C. Sampdoria marcisci nell’inferno”. Formate con le torce due croci uguali. Esposta la scritta “Sul cadavere dei leoni festeggiano i cani sul cadavere degli infami festeggiano i genoani”. Finto funerale in Gradinata con tante croci color blucerchiato, “Ora pronobis” in Nord ed a fine partita corteo festante e fuochi d’artificio. Durante la gara sventolati una quantità industriale di bandieroni e solito buon tifo che non basta ad evitare la sconfitta in rimonta ad opera della Dea Sfottò genoano in città “Papa Francesco cosa ti sei persoi!!”. CAGLIARI-VENEZIA, coi lagunari che non sono tantissimi, ma neanche in numero esiguo: con le pezze e alcune bandiere cercano di colorare il settore ospiti. Per loro tante attenuanti come la collocazione brutta della partita e i non pochi problemi logistici. Plastiche nere, arancio e verdi con al centro la scritta “Insieme” in curva Sud per Venezia-Fiorentina del 12 maggio scorso. Poi tanto tifo. Coreografia bellissima della Curva Nord, la vera rivelazione di quest’anno a Venezia, con la scritta “Dedicato a tutte le mamme” in corsivo, gialla stondata di nero, su sfondo bianco con disegnati in lontananza alcuni monumenti veneziani e più in basso, ma sopra la scritta, una mamma che cuce a macchina una bandiera del Venezia a un bambino felice, il figlio, perfettamente disegnati. Buon tifo e bei battimani della Curva Nord cagliaritana, anche se a cantare è solo la parte centrale. Fanno festa per il secco 3-0 col quale si salvano matematicamente, inguaiando fortemente il Venezia.

16.176 spettatori ufficiali. FIORENTINA-BOLOGNA, si gioca coi soliti pochi spettatori nel settore ospiti, anche se i presenti cercano di fare quadrato e colorano un po’ anche il settore. Bellissima la coreografia approntata a Roma in Curva Nord per la finale di Coppa Italia con il Milan. Curva metà rossa e metà blu, con al centro in basso un bellissimo dipinto dei giocatori del Bologna schierato, campione d’Italia nel 1964 allo spareggio con l’Inter, giocato sempre a Roma. Ai piedi del tutto lo striscione “Ora come allora…così si gioca solo in Paradiso”. La “Fiesole” tifa ma è anche in polemica, esponendo gli striscioni “Palladino-Pradé: accoppiata perdente sparite per il bene della nostra gente” e “Finta ambizione…fuori dalle palle se questa è la vostra dimensione”. Palladino è l’allenatore, Pradè il direttore sportivo. La partita, rocambolesca, vede vincente la Viola. HELLAS VERONA-COMO si gioca con una buona presenza comasca, mille al seguito o giù di lì. Offrono un buon tifo con diversi bandieroni di buona fattura. Belli davvero, compatti e costanti. Salvo ormai da tempo il Como fa la sua onesta partita e strappa un punto, col Verona che per salvarsi matematicamente deve fare un punto a Empoli all’ultima giornata. I veronesi si radunano fuori lo stadio lanciando slogan come “L’Hellas Verona, c’è solo l’Hellas Verona”, con al centro lo striscione “Volemoghe ben al Verona!”. All’interno della Curva Sud tanti bandieroni sventolati, sciarpata, stendardi e alcuni fumogeni accesi. Cori belli ma eseguiti a lunga distanza l’uno dall’altro. 24.344 spettatori ufficiali.  INTER-LAZIO. Assenti i tifosi della Lazio per la “punizione” inflitta loro di vietargli la trasferta fino al termine della stagione per i gravi incidenti del prederby capitolino del 13 aprile scorso. Appare piuttosto in forma la Nord interista, con molti bandieroni, battimani ben eseguiti, alcuni fumogeni accesi. Striscione in balconata “F.C. Internazionale non ti lasceremo mai”, oltre ad “Auguri presidente Moratti”. Anche se il presidente attuale è Giuseppe Marotta, Massimo Moratti è rimasto nella memoria di tutti gli interisti soprattutto per avergli regalato il Triplete nel 2010. La partita è avvincente, con l’Inter due volte in vantaggio e due volte raggiunta, la seconda con un rigore dell’eterno Pedro al 90°. L’Inter butta alle ortiche un’occasione enorme per sorpassare in testa alla classifica il Napoli e si mangia le mani per il 2-2 finale. 71.070 spettatori ufficiali. JUVENTUS-UDINESE, coi friulani assenti per le solite assurde restrizioni per gli ospiti allo “Stadium”, compreso il carobiglietti; sono quindi poche decine e non offrono un tifo sufficiente. La Sud juventina è piuttosto colorata, anche se un po’ in polemica con la Società, visto che espone lo striscione su due piani “Tanti anni ormai senza gloria…troppi per noi che siamo la storia…da sempre per sempre, riconquistiamo tutto!!!”. C’è anche un telone con la scritta “10 Del Piero”. Alla fine arriva una fondamentale vittoria per la zona Champions, si assesta al quarto posto a “+1” sulla Roma ed a “+2 sulla Lazio. 40.259 spettatori ufficiali. LECCE-TORINO, con trasferta negata ai residenti in Piemonte, quindi pochi i presenti di fede granata, qualche decina con alcune pezze. Gli ultras leccesi tifano piuttosto bene, ma dopo i cori delle ultime uscite, confermano l’avversione a Pantaleo Corvino, Direttore Generale dell’Area tecnica, con lo striscione “Corvino vattene”. Sventolano diverse bandiere e accendono molti fumogeni, alcuni dei quali lanciati nella zona sottostante a spiovere. Il Lecce, vincendo con un gran gol di Ramadani, fa un bel balzo avanti in classifica, “vede” la salvezza ma domenica prossima ha un cliente scomodo come già accennato. 25.490 gli spettatori ufficiali.

PARMA-NAPOLI vede i napoletani prendere praticamente tutta la Curva Sud ospiti, creando una bella atmosfera con tantissimi bandieroni e bandierine, molti fumogeni accesi, più alcuni lamperogeni. Il loro tifo è piuttosto buono. Gli ultras del Parma cacciano via i tifosi del Napoli presenti all’esterno del “Tardini”. Piccoli momenti di tensione, con tante famiglie presenti. I tifosi napoletani si sono poi spostati nel settore ospiti. Splendida sciarpata dei parmensi, con diversi bandieroni e stendardi. Una Curva Nord che ha tenuto testa a una tifoseria che sta per vincere lo scudetto, basta vinca col Cagliari al “Maradona” all’ultima giornata. Parma non ancora salvo nonostante il punto prezioso, deve giocare a Bergamo all’ultima domenica. 20.388 spettatori ufficiali. Scontri all’Area di servizio di Cantagallo sulla A1: assalto dei napoletani all’Inter Club Prato, i secondi tornavano da Milano. ROMA-MILAN, con il settore ospiti chiuso. La Curva Sud Milan boicotta la partita e chiede la vendita del Club. Dopo l’ultima vergognosa prestazione in finale di Coppa Italia, persa col Bologna mercoledì 14 maggio scorso, un’altra in una stagione nata dall’evidente incompetenza della dirigenza. Corteo in occasione della finale della Curva Sud Milano verso lo stadio con a capo lo striscione “Ultras liberi”. A Roma stasera vengono lasciati soli con la loro vergogna, decisione presa nonostante i possibili assurdi divieti di viaggio discussi negli ultimi giorni. Fantastica coreografia in Curva Sud, divisa a metà: a sinistra, guardando la curva, cartoncini gialli con la scritta “Claudio Ranieri” realizzata in corsivo, e quindi ad alto coefficiente di difficoltà, su sfondo rosso. A destra cartoncini gialli di sfondo con un cerchio costituito da cartoncini rossi che fanno da sfondo al logo “ASR”, scritto in giallo. In basso lo striscione “Un grande condottiero…un romanista vero!”. Evidente commozione di Ranieri che applaude raggiungendo stasera le 500 panchine in Serie A e dicendo che questa è la sua ultima stagione da allenatore. Altro striscione a lui dedicato: “In questo calcio non c’è paragone con chi della Roma ha onorato stemma e nome. Lode a te Mr. Ranieri”. All’esterno dell’”Olimpico” esposto il messaggio “Rispettate la nostra storia…non portate quella merda di Gasperini a Trigoria!”, all’interno “Romanismo è quell’ideale che abbraccia ogni generazione…quel sogno che ogni romanista avrà sempre nel cuore…”. Ottimo tifo quest’oggi, tanti striscioni, cori e generale gratitudine, ricompensata dal giro di campo finale con tutta la squadra. Scritte anche per Lorenzo Pellegrini e clima di festa fino alla fine, per una stagione che sembrava persa e che invece ha mostrato il rovescio della medaglia dall’avvento di Sir Claudio in poi. 68.143 spettatori ufficiali.

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