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Il Portogallo al voto per la terza volta in 3 anni. “Conflitti d’interessi del premier? Elettori più interessati all’economia”

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Il 18 maggio il Portogallo torna al voto per la terza volta negli ultimi tre anni (30 gennaio 2022 e 10 marzo 2024 i precedenti), ma le ragioni che hanno portato alla caduta del governo di Luìs Montenegro l’11 marzo scorso, con la mozione di fiducia respinta dal Parlamento sui possibili conflitti di interesse legati alla società di consulenza Spinumviva, gestita dalla famiglia del premier, sembrano evaporate nel corso della campagna elettorale. L’ultimo rilevamento del Centro di Studi e Sondaggi di Opinioni (Cesop) fa infatti emergere un ampio successo della coalizione di centrodestra Alleanza Democratica (Socialdemocratici, Popolari e Monarchici), con un vantaggio di ben otto punti sui socialisti: il 34% contro il 26%. Il patto AD-Iniziativa Liberale, quest’ultima accreditata con un possibile 7%, potrebbe consentire a Montenegro di ottenere la maggioranza assoluta. L’estrema destra di Chega dovrebbe confermarsi terza forza, senza variazioni sensibili rispetto all’exploit del 2024, quando raggiunse il 18,88% e incassò 50 seggi. I due malori accusati dal leader André Ventura, legati a un problema di riflusso esofagico, hanno condizionato l’ultima settimana della campagna elettorale di Chega. Morale: il caso che portato alla caduta del governo non ha scosso le coscienze dei portoghesi e lo schieramento di centrodestra dovrebbe uscire più forte dal voto del 18 maggio. Nel 2024, finì quasi in parità: 30,15% e 80 seggi per AD, 29,26% e 78 seggi per i socialisti.

Il professor Pedro Magalhaes, laurea in Sociologia e dottorato in Scienze Politiche all’Ohio State University, è ricercatore coordinatore dell’Istituto di Scienze Sociali dell’Università di Lisbona. Tra il 2005 e il 2009 diresse il Centro per i sondaggi e gli studi dell’opinione pubblica dell’Università Cattolica portoghese.

Professor Magalhaes, come si può spiegare all’estero la crisi che ha portato alla caduta del governo portoghese e alle terze elezioni legislative dal 2022 a oggi?
Nel nostro Paese è maturato in ritardo il processo della frammentazione politica che si è imposto in Europa negli ultimi decenni. Il moltiplicarsi dei partiti produce instabilità. I governi sono più deboli. La crisi che ha costretto i portoghesi a tornare alle urne il 18 maggio è legata a un caso di presunto conflitto d’interessi del premier e in queste settimane sono emersi nuovi particolari, ma il suo peso nelle intenzioni di voto, almeno secondo quanto sta emergendo negli ultimi sondaggi, non appare determinante. I portoghesi sono più interessati ai problemi riguardanti l’economia ed è stato questo il tema principale del dibattito di questa campagna.

Secondo gli ultimi rilevamenti, la coalizione di centrodestra dovrebbe uscire rafforzata da queste elezioni.
I numeri portano a questa conclusione. Il concetto di dare continuità alle politiche intraprese dal governo precedente ha evidentemente trovato consensi nell’opinione pubblica. Il presunto conflitto d’interessi, che ha provocato la caduta dell’esecutivo precedente, non ha impattato sulle intenzioni di voto. O, meglio, non avrebbe spostato i voti.

I sondaggi indicano una tenuta, ma non una crescita, di Chega.
Chega ha trascorso settimane difficili, legate ad alcuni scandali, in particolare quello del furto di valigie in un aeroporto da parte di un deputato. Si pensava che l’estrema destra potesse pagare il conto di queste vicende, ma pare che questi episodi siano stati assorbiti.

Come si sono comportati i leader in questa campagna elettorale?
Montenegro ha cercato di mostrarsi sorridente e rassicurante. Pedro Nuno Santos (il leader socialista, ndr) non è ancora riuscito a imporre l’immagine di leader competente.

Forse paga la mancanza di carisma nell’inevitabile confronto con il suo predecessore, Antonio Costa, attuale presidente del Consiglio europeo.
Anche al socialdemocratico Cavaco Silva (premier e poi capo dello Stato, ndr) non veniva riconosciuto carisma, ma vinse tre elezioni.

Centrodestra e socialisti hanno fatto promesse sulla questione delle pensioni.
Questo tema ha un grande impatto per due ragioni essenziali: l’aumento del numero dei pensionati e l’interesse nei confronti della politica da parte dell’elettorato più anziano.

Gli altri argomenti importanti della campagna elettorale?
Economia e immigrazione.

La guerra in Ucraina e la distruzione di Gaza hanno avuto un impatto nel dibattito politico?
La guerra in Ucraina nel nostro Paese non ha mai prodotto divisioni. Il partito comunista si è schierato all’inizio del conflitto, mentre Chega non ha preso posizione. La Palestina scuote di più le coscienze, ma il tema non è stato sollevato in queste settimane.

I dazi di Trump preoccupano i portoghesi?
Non mi pare. Anche Chega non ha preso una posizione chiara nei confronti del presidente americano.

Il Portogallo continua a sentirsi profondamente europeista?
Assolutamente sì. La crescita del Portogallo negli anni Ottanta e Novanta fu sostenuta dall’Europa. I legami con l’Unione non sono mai stati messi in discussione, neppure negli anni bui della crisi e delle politiche di austerità imposte dalla Troika.

L'articolo Il Portogallo al voto per la terza volta in 3 anni. “Conflitti d’interessi del premier? Elettori più interessati all’economia” proviene da Il Fatto Quotidiano.