Flavio Cobolli non si ferma, batte d’autorità Lajovic e debutta bene a Montecarlo
Flavio Cobolli debutta col piglio giusto a Montecarlo e allunga il proprio periodo positivo, dopo il successo ottenuto a Bucarest. Battuto con il punteggio di 6-4 6-2 il serbo Dusan Lajovic, che qui fu finalista nel 2019, in un’ora e 12 minuti. Prenotato a questo punto l’appuntamento con uno tra l’olandese Tallon Griekspoor e il francese Arthur Fils, in campo subito dopo i due appena citati sul Campo dei Principi.
Già dal primo game si capisce che, per Lajovic, le cose non saranno poi tanto benevole. Perde un vantaggio di 40-0 e poi subisce il break, con Cobolli sempre in spinta. L’italiano, però, a suon di errori restituisce il favore, per poi strappare di nuovo la battuta, e a zero, al suo avversario. Flavio vola via, approfittando della condizione indubbiamente migliore rispetto al suo avversario, ma sul 5-1 (e poi 5-2) arriva un parziale passaggio a vuoto nel quale l’azzurro, mancando tre set point nel breve volgere di pochi minuti, si perde per strada anche un turno di battuta. Alla quinta chance, sul 5-4, con uno smash vicino alla rete arriva la chiusura.
Il secondo parziale diventa un sostanziale monologo da parte dell’italiano. O meglio, lo è dal quarto gioco in poi, perché in precedenza Lajovic pare avere una risalita di livello. Il problema è che ad oggi gli manca la continuità che ha Cobolli, il quale sul 2-2 ricomincia a macinare gioco e break: ne arriva uno a 15 per assicurarsi il 3-2 ed è sostanzialmente quello che gira il set. Padrone ormai totale del campo, l’azzurro va a chiudere senza troppe problematiche.
Emblematico anche il dato vincenti-errori gratuiti: sulla terra i secondi sono spesso elevati (e infatti sono 23 per entrambi), ma il 19-10 in fatto di vincenti per Cobolli dice molto. Come dice parecchio un’altra cosa: 74%-52% di prime in campo per Lajovic, ma l’italiano sfrutta meglio quel che ha, in forma di 68% di punti vinti con detta prima contro il 48% del serbo.