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Robot umani e assistenti intelligenti, il futuro è adesso

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Un fiume di appassionati a spasso tra gli oltre 2.700 stand per fiutare, sbirciare e prendere graduale confidenza con il futuro che ci aspetta. È la sintesi di quanto accaduto tra le ampie hall della Fira Gran Via di Barcellona, dove è andato in scena il Mobile World Congress. Tra computer dalle dimensioni impreviste, smartphone trasformati in novelli assistenti personali e robot con cui dialogare, l’appuntamento europeo con la tecnologia del domani disegna un panorama ricco di opportunità, quasi tutte incanalate però verso un unico comune denominatore: l’intelligenza artificiale. Che è dappertutto, si sente nelle risposte fornite dagli umanoidi e dalle funzionalità su misura che offrono i dispositivi. Che sia per prenotare un ristorante vegetariano, individuare un idraulico per risolvere grane casalinghe, acquistare un dono per il partner, tutto passa e sempre più passerà dall’AI. Impossibile dire al momento se sia un bene, perché stiamo ancora erodendo il primo strato di una parete tanto alta quanto ripida; tuttavia è innegabile che i vantaggi garantiti dall’evoluzione tecnologia siano già tangibili e assai utili.

Agenti AI, gli assistenti personali intelligenti

L’esempio del ristorante è calzante per comprendere cosa potremmo fare tutti, a breve, con un telefono in mano. La soluzione di Honor sono gli agenti AI, che lavorano al posto nostro per semplificare attività e riempire il tempo libero sulla base delle singole preferenze. A farlo è l’assistente intelligente che, grazie alla collaborazione con Google Cloud e Qualcomm, è in grado di arrivare a dama analizzando e sincronizzando i dati. Così per prenotare un tavolo in un locale sfrutta le informazioni presenti nel calendario, ma anche il meteo e il traffico in tempo reale, scandagliando pure mappe e motore di ricerca, così da fornire alternative valide per ogni richiesta. Honor ha annunciato che investirà 10 miliardi di dollari nel prossimo lustro per il piano Alpha, imperniato appunto nello sviluppo di un percorso a lunga gittata per ridisegnare le modalità di interazione tra utente e dispositivi.





I robot umanoidi interagiscono e ragionano

Nella sfida più grande che accomuna tutti protagonisti del settore, c’è anche chi inizia a mostrare i frutti di una ricerca avviata negli anni scorsi. È il caso delle compagnie che si dedicano allo sviluppo di robot dalle sembianze umanoidi, arrivati ora a ricalcare da vicino le sembianze dell’uomo. Il caso più eclatante in mostra a Barcellona è stata Amira, l’umanoide che di umano ha anche il guardaroba, considerato che si è presentata con la stessa mise delle ragazze immagine della compagnia britannica Engineered Arts. Capace di elaborare domande, ascoltare, rispondere in maniera brillante e ricordare le conversazioni passate, andando oltre i monosillabi cui eravamo abituati con i robot precedenti la rivoluzione AI, Amira dimostra abilità nell'interazione con le persone, in maniera naturale e colloquiale. Come specificato da ingegneri di diverse compagne, determinante per spingere lo sviluppo della robotica è stata la rapida diffusione di ChatGpt, utile per potenziare le capacità degli umanoidi e ridurre tempi e costi necessari per addestrarli a svolgere specifiche azioni.

Gli auricolari che ricaricano lo smartphone

La supremazia del software rispetto all’hardware sta rovesciando il comparto tech, convogliando investimenti e interessi verso l’AI, ma il Mobile World Congress resta ancora il miglior palcoscenico europeo per scoprire i prodotti in rampa di lancio e i concept che permettono di intuire in che direzione stanno lavorando le aziende di settore. Della prima categoria fanno parte gli Amped Buds, auricolari firmati Hmd che si differenziano dai competitor perché possono ricaricare lo smartphone. Grazie alla tecnologia Qi2 per la ricarica inversa, consente di utilizzare all’occorrenza la batteria da 1600 mAh per rifornire di energia il telefono in panne. Al di là della cancellazione attiva del rumore e della buona qualità di ascolto, il vantaggio di questi auricolari sta nella possibilità di fissare la custodia sul retro dello smartphone - sono compatibili anche con telefoni dotati di cover protettiva - assicurando una ripresa della batteria fino 20%. Non poco quando sta per scattare l’emergenza.

Il computer a ricarica solare

Un device che sfrutta l’energia solare per ricaricarsi non è certo una novità, ma un computer portatile che integra un pannello solare sul retro non lo avevamo ancora visto. A mostrarlo è stata Lenovo che, nel lungo elenco di nuovi modelli e concept che giocano con le dimensioni dei display (plurale d’obbligo perché i pannelli si moltiplicano), ha sorpreso con Yoga Solar. Pesa 1,3 kg ed è spesso 1,5 centimetri, monta uno schermo Oled e all’apparenza è un laptop tradizionale, ma quando si chiude si notano le celle presenti sulla scocca. Che sono utili per ricavare energia dalla luce che entra dalla finestra, mentre si lavora comodamente alla scrivania. Secondo l’azienda, con un’esposizione di 20 minuti il computer garantisce 60 minuti di riproduzione video. Un risultato interessante considerando che si tratta di un concept e delle eventuali future migliorie, tenendo a mente che nessun portatile può essere lasciato sotto il sole per ricaricare la batteria, pena un eccessivo e rischioso surriscaldamento.