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Slitta ancora la chiusura del passaggio a livello di Arè

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CALUSO. Basta un’occhiata veloce all’area di cantiere per rendersi conto del ritardo, rispetto ai tempi annunciati più volte, legato alla soppressione del passaggio a livello lungo la linea ferroviaria Chivasso-Ivrea-Aosta che “taglia” in due la popolosa frazione di Arè di Caluso.

La chiusura deve infatti coincidere con il completamento della viabilità alternativa, ma la realizzazione del sottopasso, della pista ciclopedonale e della variante di Arè, previsti per la fine dello scorso gennaio, slitterà. E di molto.

I lavori procedono, tra mezzi e operai, ma alcuni problemi tecnici, la mancanza di approvvigionamenti dei materiali, e l’allungamento della ciclabile che collegherà la frazione di Arè dall’altezza degli impianti sportivi alla rotatoria di corso Torino, hanno ritardato il cronoprogramma.

Si tratta di un’opera progettata, finanziata e realizzata da Rete ferroviaria italiana (Rfi) e dall’Anas, con un investimento di circa 20 milioni di euro che nel calusiese prevede la soppressione di quattro passaggi a livello. Teatro del primo lotto: la barriera di Arè. Qui nel maggio del 2018, un grave incidente tra un treno e un Tir per i trasporti speciali, costò la vita a due persone ed il ferimento grave della capotreno.

Il maxi progetto di Rfi va ad interessare la tratta ferroviaria da Chivasso fino a Quincinetto con la chiusura di 63 passaggi a livello e la realizzazione di opere infrastrutturali, fatte di cavalcaferrovia e sottopassi. Dallo scorso giovedì 12 gennaio erano state chiuse le sbarre in via Doberdò, all’altezza dell’incrocio con la traversa interna di via Martiri d’Italia poco prima della stazione ferroviaria, in una zona di campagna che non ha richiesto una viabilità alternativa. Si è provveduto però alla realizzazione di una strada sterrata con un fosso di scolo ed una bassa barriera di protezione per una lunghezza di circa 500 metri per consentire il passaggio dei mezzi agricoli.

Gli operai tra i binari di via Doberdò hanno alzato due barriere in cemento per impedire il passaggio. Resta invece da sistemare l’ex casermetta del genio ferrovieri, situata accanto ai binari, teatro di diverse azioni vandaliche.

Dopo l’ennesimo grave episodio Rfi aveva provveduto a mettere in sicurezza l’edificio chiudendo tutti gli accessi.

La barriera all’altezza della stazione, che si trova in via Vittorio Veneto, è compresa invece nel secondo lotto, prevedendo un sottopasso pedonale promiscuo ed una viabilità di collegamento extraurbana. Completerà l’opera una rotonda all’incrocio tra via Mazzè e viale Europa di raccordo all’area artigianale.