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Matteo Berrettini cede alla distanza: un solido Draper ferma la corsa del romano a Doha

Matteo Berrettini si ferma nei quarti di finale dell’ATP500 di Doha. Sul cemento qatariano, il romano si è dovuto arrendere al britannico Jack Draper (n.16 del mondo) sullo score di 4-6 6-4 6-3 in 2 ore e 22 minuti di partita. A decidere è stata una condizione fisica migliore di Draper che alla distanza è venuta fuori. Sarà quindi quest’ultimo a giocare in semifinale contro il ceco Jiri Lehecka, a segno a sorpresa contro Carlos Alcaraz.

Berrettini è calato molto, soprattutto dopo aver perso il secondo set e non sfruttando l’unica chance del contro-break nel terzo. Termina, quindi, la settimana qatariana per Matteo, che comunque può portarsi buone indicazioni e lunedì prossimo sarà in top-30. Tuttavia, il fondo atletico su più incontri resta allo stato attuale delle cose la vera criticità.

Nel primo set Matteo è chiamato subito a un secondo game complicato, cancellando due palle break con l’aiuto del servizio. Le gambe non sembrano girare come nei giorni precedenti e il romano cerca più la soluzione definitiva per accorciare gli scambi. Un approccio che lo premia nel settimo game quando, approfittando anche di qualche errore di Draper, va avanti di un break. Nel decimo gioco si soffre da una parte e dall’altra. Berrettini sbaglia anche alcuni colpi non complicati, mentre il britannico bada a mettere di là più palle possibili. Alla fine la spunta l’azzurro, cancellando quattro chance del contro-break e concretizzando il terzo set-point.

Nel secondo set si comincia a notare la differenza di fondo atletico tra i due. Il britannico si muove meglio, mentre il nostro portacolori boccheggia. Nel sesto game, con tanta forza mentale, Berrettini annulla due palle break e nel decimo altra “maratona”. Si vedono colpi speciali da entrambe le parti e alla fine con uno splendido passante Draper si aggiudica la frazione, sfruttando la quarta palla break (6-4).

Nel terzo set l’inerzia dello scambio è nelle mani del tennista del Regno Unito. Decidendo di rispondere da molto lontano, il top-20 fa partire dei colpi in top profondissimi, sempre estremamente vicini alla riga, creando tantissimi problemi a Berrettini che, non essendo così mobile con le gambe, sbaglia spesso l’impatto con la palla. In questo modo il break si tramuta in realtà per il semifinalista degli US Open 2024 nel quarto gioco. Matteo di puro orgoglio si costruisce un’opportunità del contro-break nel settimo game, ma con un ace al centro Draper annulla. È l’ultimo sussulto di una partita che sorride al britannico sul 6-3.

Leggendo le statistiche, sono stati ben 16 gli ace di Berrettini rispetto agli 8 dell’avversario, ma Draper è stato superiore in termini di efficienza nel complesso, ottenendo il 76% dei quindici con la prima e il 65% con la seconda soprattutto rispetto al 67% (prima) e al 52% (seconda) del romano.