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Miss Fallaci: la serie tv sulla vita e gli esordi di una giovane Oriana

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Nella serata di martedì 18 febbraio, Rai1 ha ospitato il debutto di Miss Fallaci, la miniserie dedicata agli anni giovanili della celebre giornalista e scrittrice Oriana Fallaci. Interpretata da Miriam Leone, la fiction ha conquistato 3.260.000 spettatori, registrando un buon 18,3% di share e vincendo la sfida degli ascolti della serata.

Annunciata sul palco dell’Ariston durante la terza serata del Festival di Sanremo, la serie – diretta da Giacomo Martelli, Luca Ribuoli e Alessandra Gonnella – si snoda in otto episodi, suddivisi in quattro prime serate, con l’ultima puntata prevista per l’11 marzo. Presentata in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, la produzione ripercorre la scalata della Fallaci nel mondo del giornalismo, partendo dai suoi esordi negli anni ’50 con L’Europeo.

Trama della serie

Miss Fallaci racconta gli anni della formazione di Oriana Fallaci, dai suoi esordi nel settimanale L’Europeo fino all’affermazione come reporter di fama internazionale. Inizialmente confinata a scrivere articoli di spettacolo, la giovane giornalista dimostra presto una determinazione e un talento fuori dal comune, riuscendo a imporsi in un ambiente dominato dagli uomini. Il suo primo viaggio negli Stati Uniti segna una svolta cruciale, mettendola di fronte a una realtà nuova che contribuirà a plasmare il suo spirito critico e la sua visione del mondo.

La narrazione segue il suo percorso di crescita professionale e personale, accompagnandola attraverso i grandi eventi della storia contemporanea: dalla guerra in Vietnam al conflitto in Libano, fino alle rivolte studentesche del ’68. Nel corso dei suoi reportage, Oriana entra in contatto con figure di spicco della politica e della cultura mondiale, tra cui Henry Kissinger, Indira Gandhi e Gheddafi. Le sue interviste, caratterizzate da uno stile diretto e incalzante, diventano iconiche e rivoluzionano il giornalismo d’inchiesta.

Oltre alla carriera, la serie esplora anche la dimensione privata della giornalista: le passioni, le disillusioni e i momenti di solitudine che hanno segnato la sua vita. Un aspetto centrale è il suo intenso legame con Alekos Panagulis (Stefano Rossi Giordani), poeta e rivoluzionario greco, il grande amore della sua vita, il cui tragico destino nel 1976 segnerà profondamente la Fallaci e sarà raccontato nel suo libro Un uomo.

Cast tra Italia e Hollywood

Accanto a Miriam Leone, la serie vanta un cast italiano di primo piano: Maurizio Lastrico veste i panni di Alfredo Pieroni, Francesca Agostini è Giovanna Corsi, Francesco Colella interpreta Attilio Battistini, Leonardo Lidi è Carlo Morganti e Giordano De Plano dà volto al padre di Oriana, Edoardo Fallaci.

Sul fronte internazionale, spiccano le interpretazioni di Jóhannes Haukur Jóhannesson nei panni di Orson Welles, Debi Mazar in quelli della giornalista hollywoodiana Louella Parsons e Davide Tucci che impersona Frank Sinatra. A completare il cast, Simon Merrells (Irving Hoffman), Ken Duken (Albert Gordon) e Hannah Chinn nel ruolo della grande Shirley MacLaine.

Le prime due puntate: il battesimo di una reporter d’assalto

L’episodio d’esordio, La scommessa, ci catapulta nella Milano degli anni ’50, dove una giovane Oriana, relegata al giornalismo di spettacolo, accetta la sfida di ottenere un’intervista con Marilyn Monroe. Il tentativo si rivela fallimentare, ma l’articolo che ne scaturisce segna il primo passo della sua carriera.
Nel secondo episodio, Statue di cera, la scena si sposta a Los Angeles, dove Oriana tenta di farsi strada nel dorato mondo del cinema. Senza alcun contatto, riesce a intrufolarsi in una festa esclusiva organizzata da Joseph Cotten e sua moglie. Qui incontra Orson Welles e trova l’ispirazione per un articolo che la consacrerà come una delle firme più brillanti del giornalismo italiano.

Critiche

Nonostante il successo in termini di ascolti, la serie ha suscitato reazioni contrastanti. L’interpretazione di Miriam Leone è stata accolta con pareri discordanti: se da un lato si riconosce l’impegno dell’attrice nel restituire la determinazione e l’audacia della giornalista, dall’altro alcuni spettatori hanno criticato la mancanza della ruvidità e dell’intensità che caratterizzavano Oriana Fallaci.

Altro elemento che ha sollevato perplessità è stato il doppiaggio, dovuto alla natura internazionale del progetto. La Leone, così come altri interpreti, ha dovuto auto-doppiarsi in alcune scene, un aspetto che, secondo molti, ha compromesso la naturalezza della recitazione, rendendo i dialoghi talvolta artefatti e poco credibili.

Perché "Miss Fallaci"

Miriam Leone ha spiegato il significato del titolo della serie: Miss Fallaci non solo rappresenta la giovane giornalista prima di diventare l’icona che tutti conoscono, ma richiama anche il soprannome che le era stato affibbiato in America, dove cercò – senza successo – di intervistare Marilyn Monroe. Un fallimento che si rivelò una lezione fondamentale e un trampolino di lancio per la sua carriera.

«In ogni personaggio che Oriana incontrava, ogni intervista che realizzava, lei lasciava dei brandelli della sua anima. In qualche modo è così: quando lavori con i personaggi, soprattutto quelli reali, ti scambi la pelle per mesi, a volte per anni. È successo con Oriana, e per questo resto molto affezionata a lei. La sua qualità, la sua capacità di mettere il talento al primo posto, ma anche la cura e lo studio. Oriana scriveva, ma diceva che la scrittura era una parola viva, perciò rileggeva tutto ad alta voce per dare ritmo alla parola stessa. Per enfatizzare l’importanza del pensiero e dello studio. È stata una donna che con il suo esempio ci ha insegnato quanto siano cruciali le competenze».

Con ancora sei episodi all’orizzonte, Miss Fallaci ha aperto il sipario su una narrazione che punta a raccontare l’eredità di una delle più grandi giornaliste del Novecento. La sfida sarà quella di riuscire a restituire la complessità di una donna che ha segnato la storia del giornalismo con il suo coraggio e la sua penna tagliente.

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