Discarica abusiva in fiamme, controlli degli esperti Arpa
CAMPOSPINOSO ALBAREDO. Sono durate fino alla tarda serata di sabato le operazioni di spegnimento del grosso incendio scoppiato all’interno dell’area dismessa di via Erbatici di Campospinoso. Le squadre dei vigili del fuoco di Broni, Pavia, Mede, Garlasco, sul posto con quattro autobotti, sono rimaste al lavoro fino alle 21 per domare le fiamme, divampate all’interno di uno dei capannoni del complesso abbandonato, dove erano accatastati rifiuti di ogni tipo.
Per questo, da subito c’erano timori per il rischio inquinamento, anche per l’odore acre di materiale bruciato, soprattutto plastica, che si era sprigionato nell’aria; ma il sopralluogo dei tecnici di Arpa Lombardia ha escluso qualsiasi pericolo per la popolazione. La colonna di fumo è stata notata dagli automobilisti da Pavia e Voghera.
«I nostri tecnici – sottolinea una nota dell’Arpa – sono intervenuti, ma sul posto non c’era più fumo e non c’erano odori da materiale in combustione. È stato comunque prelevato un campione (che sarà analizzato nei laboratori dell'Agenzia) di quello che si presume essere cemento amianto, materiale presente nella copertura che è andata parzialmente distrutta con il rogo».
Dal 2009, quando proprio un incendio aveva devastato un’attività di deposito merci congelate e surgelate, l’area è diventata progressivamente una discarica a cielo aperto con scarichi illegali di rifiuti all’interno del perimetro, che si sono andati a sommare alle macerie degli edifici distrutti.
Un nuovo sopralluogo del Comune, l’estate scorsa, ha riscontrato l’abbandono di ulteriori rifiuti rispetto a quelli non rimossi, oggetto della prima ordinanza di sedici anni fa: cumuli di pneumatici, carcasse di frigoriferi e altri mobili, materassi, rotoli di moquettes, tubi in gomma, macerie edili compresi sanitari in ceramica, giocattoli in plastica, pali di sostegno in cemento, bombole di gas, due carcasse di automobili bruciate, un container uso archivio pieno di carta (documenti e bolle).
E ha dato due mesi di tempo per lo smaltimento dei rifiuti. A breve l’area sarà messa all’asta, nell’ambito di una procedura in corso in tribunale: il Comune spera che il nuovo acquirente provveda prima di tutto alla pulizia del complesso abbandonato e alla messa in sicurezza. —
Oliviero Maggi