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Il cilicio

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Mamma mia, che bruttezza di partita. Una bruttezza che ti penetra nel cuore e nell’anima e ammoscia la tua gioia per la vittoria. La nostra solita, mortificante assenza di gioco è stata fortunatamente trafitta dalla magia della splendida azione che ha prodotto il gol. Tanto è bastato per battere un Verona che fino ad ora di gol ne aveva subiti 53, risultando la peggior difesa del campionato. Quindi questi 3 punti mi fanno schifo? Certamente no. Me li prendo e me li porto a casa. Ma senza orgoglio e con il terrore nelle vene, pensando al futuro. Guardare il Milan è una penitenza alla quale non riesco a sottrarmi. Il Milan per me è un cilicio, cioè la cintura ruvida e nodosa, spesso dotata di aculei metallici, che i penitenti un tempo portavano per espiare i loro peccati con la sofferenza. Oh, si vede che avrò peccato tanto. Ce l’ho con la squadra? No. Vederla giocare mi dà il senso della sua fatica, che è anche la mia. Le partite mi sfiniscono. Il centrocampo, che è il reparto nevralgico, è tra i peggio assortiti dell’intera serie A. Una sorta di mezza fiera delle mezze ali. In più è scarno, risicatissimo numericamente. E, dovendo giocare ogni 3 giorni, si trova alle soglie della consunzione. A Gennaio è arrivato il centrocampista centrale che ci servirebbe come l’acqua nel deserto? No! Ce l’ho con l’allenatore? Ni. Ce l’ho con la Società? Sì! Gerry, tu e i tuoi tirapiedi avete cotto il razzo. E così i nostri sogni non possono volare. La supposta disse al razzo. Beato te che vai in cielo. Ma voi il razzo l’avete cotto….

Anche ieri, Mike… Forza Magic!

Settimana travagliata la nostra. La brutta sconfitta di Rotterdam mi getta nello sconforto. Altra partita da cilicio per me. Non posso prendermela con Conceiçao per il poco equilibrato 4-2-4. Io sono una che pensa: “ Equilibrio vo’ cercando, ch’è si caro, come sa chi senz’esso perde partita”. Ma quali erano le alternative? Terracciano a centrocampo. Insomma, il Mercato di Gennaio ha ridotto da 5 a 4 i centrocampisti iscritti alla lista Champions. E, se 2 sono indisponibili…. Però, Sergio, parliamoci, guardandoci negli occhi. Io vorrei che la squadra non venisse ammassata in avanti, con la difesa a centrocampo, nel tentativo di recuperare la palla alta. I nostri uomini offensivi non sanno fare pressing. A me piacerebbe vedere in fase di non possesso i trequartisti arretrare a centrocampo, con la difesa poco dietro. Insomma, vorrei una squadra corta, con le frecce pronte a scattare negli spazi. Leao ha giocato male? Sì. Senza dubbio. Io ho un debole per lui, che, secondo me, è il nostro giocatore più forte. Non mi metto, però, le fette di prosciutto sugli occhi. Ma Rafa, almeno, con tutti i suoi errori ha cercato di darsi da fare, per creare delle azioni pericolose. Gli altri? Stendiamo un velo pietoso. Magic ha fatto una papera. Non è la prima della stagione. Sono preoccupata per lui. Mi sembra appesantito. Nell’occasione del gol è stato un po’ lento e goffo nel buttarsi a terra. Una cosa simile era accaduta con il Cagliari. Forza Mike, che sei grande! L’idea che mi ronza per il cervello è sempre la stessa. Dall’alto di una parodia di Società priva di ambizioni sportive e di competenze scendono miasmi che ammorbano l’ambiente, rendendolo tossico. La squadra vede come noi quali sono le carenze. Non credo che i giocatori siano degli scansafatiche lavativi. E’ un misto di frustrazione, di avvilimento, di impotenza a porre una cappa pesante sulle prestazioni. Molti puntano il mirino su di loro. I via Theo, via Leao, via Mike mi danno un fastidio tremendo. Ma facciano pure. Sbagliano bersaglio. Dovrebbero mirare più in alto. Senza una Società degna di tal nome per noi non c’è speranza.

E così mi avvicino alla partita con il Verona con un nervosismo alternato a momenti di apatia. Non sono sicura di vincere, neanche pensando che questi ne hanno appena presi 5 dall’Atalanta e si presentano a S. Siro con la peggior difesa del campionato. Noi siamo capaci di tutto. Ogni partita è un terno al lotto. Possiamo vincerla grazie agli spunti delle nostre individualità. Se vengono a mancare, aiuto, perché non abbiamo un gioco. Certo, con il Verona dovremmo farcela. Però…. Rimugino questi pensieri, mentre guardo Lazio- Napoli. Inutile dire per chi faccia sfrenatamente il tifo. Vedo un Napoli sulle gambe e mi preoccupo. La Lazio mi sembra molto più brillante. I Partenopei vanno inaspettatamente in vantaggio dopo essere andati sotto. Vengono raggiunti sul filo di lana, come con la Roma. Mannaggia. Ma torniamo a noi. Anche la la formazione è sempre un terno al lotto. Oltretutto la partita si incastra tra le due con il Feyenoord e bisogna valutare pure i rischi di asfissia. Loftus è ancora indisponibile. Praticamente è come non ci fosse. Magnifico. Tanto a centrocampo siamo messi bene. Bondo va in panchina. Stanno fuori Leao e Pulisic. Dentro Sottil e Musah. Sarà una sorta di 4-4-2. Fofana e Reijnders stakanovisti per amore e per forza. Cambio nei centrali di difesa. Penso che questo non sia un problema. Theo ancora in campo per mancanza di alternative. Stiamo a vedere come va… Secondo me non riusciremo a sbloccarla e dovrà mettere Rafa. Non posso dire che nella mia testa ci sia un turbine di pensieri, perché non ho la forza di provocare nessun turbinio. Poi la partita. L’abbiamo vista tutti. Chi con e chi senza cilicio. Che dire? La solita lentezza. La solita mancanza di triangolazioni veloci, di sovrapposizioni, di uno due. Insomma, la solita minestra che viene difficile chiamare gioco. Mi irrita l’incapacità di battere angoli, punizioni, di fare cross decenti. Mi avvilisce vedere giocatori che non sanno cosa fare. Le cose cattive le abbiamo fatte benissimo. Le cose buone, invece, malissimo. Con la bellissima eccezione della perla dell’azione del gol, naturalmente. E così recuperiamo 2 punti alla Lazio. E addirittura 3 sulla Fiorentina. Il cilicio non ha prodotto ferite incurabili. Ma che prospettive possiamo avere, giocando così? Decisamente poche, credo.

Adesso, però, dobbiamo pensare al Feyenoord. Il Martedì incombe sulla nostra truppa stanca e ridotta nei ranghi. Che viatico è stato la partita con il Verona? Non certo buono. Almeno abbiamo vinto, dai. E Lapalisse insegna che vincere è meglio di perdere. Pensare ai nostri dirigenti non mi fa bene. Vorrei rivisitare il luogo comune secondo il quale le povere mamme degli imbecilli sono sempre incinte. Le mamme degli imbecilli tengono a precisare che la colpa è dei padri. Me ne frego del quarto o quinto posto, che al momento neanche sarebbe sufficiente, perché la Spagna ci ha superato nel ranking. Io stasera tifo Juve. Visto, però, che porto male, provo a ingannare la dea Eupalla, dicendole che tifo I… In…. Non c’è niente da fare. Non sono capace di dirlo. Eliminare il Feyenord sarebbe fondamentale per due motivi: l’accesso agli Ottavi e il miglioramento del ranking Uefa in ottica quinto posto. Ne saremo capaci? Bah! Le nostre prestazioni non inducono all’ottimismo. Purtroppo non siamo una squadra. E’ anche vero, però, che alcune nostre individualità potrebbero sparigliare la partita. Ma battere gli Olandesi con due gol di vantaggio, con i nostri chiari di luna, sembra oggettivamente difficile. Speriamo…. Cilicio, fatti più in là! Non capisco le feroci critiche rivolte verso i nostri bravi, encomiabili dirigenti. Hanno un solo difetto. Respirano. Sono acrimoniosa? Forse, perché Je suis Paolo Maldini.

Chiara