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2025

Moto3, Luca Lunetta: “Corro con il 58 e voglio rendere orgoglioso Simoncelli. Nel Mondiale ci spero”

Luca Lunetta è uno dei giovani talenti più interessanti del panorama motociclistico italiano, dopo aver disputato un’ottima stagione d’esordio nel Mondiale Moto3. Il romano classe 2006 si è tolto la soddisfazione di salire due volte sul podio, arrivando terzo ad Aragon e secondo in Thailandia, quindi l’obiettivo per il 2025 sarà quello di alzare ulteriormente l’asticella lottando stabilmente per le posizioni di vertice e ottenere almeno una vittoria. Il portacolori del team SIC58 si è raccontato ai microfoni di OA Sport, ripercorrendo le tappe principali della sua carriera e proiettandosi verso il futuro.

Nella scorsa stagione hai compiuto un salto di qualità, salendo per due volte sul podio. L’asticella ora verrà posta più in alto: quali sono i tuoi obiettivi per il 2025?
La stagione 2024 è stata molto buona. Alla fine mi baso su me stesso e sull’aver dato il mio 100% in ogni istante della stagione. Ogni giorno e ogni gara. Quindi con me stesso sono tranquillo e so di avere dato il 100%. Sono felice di aver raggiunto due podi, due o tre prime file, non mi ricordo bene, comunque buoni risultati che lasciano ben sperare per questa stagione 2025. Voglio ringraziare la Sic58 Squadra Corse per tutto l’aiuto durante tutta la stagione 2024 e quello che sarà il 2025. Siamo carichissimi e pronti a far fruttare un po’ tutto quello che abbiamo imparato nel 2024. Io sono super fiducioso, molto carico, motivato, e penso che sarà una bella annata. Non mi sbilancio mai nel dire i risultati o la posizione d’arrivo. Però dico solo che sono molto, molto fiducioso e molto carico, soprattutto sono molto carico“.

Pensi di avere le qualità per provare a giocarti il Mondiale Moto3?
Ti dico sì. Perché no? Sicuramente bisogna crederci e se non ci si crede le cose non arrivano. Quindi io ci credo con tutto me stesso. Ogni giorno mi alzo con quell’obiettivo lì. Se non penso di farcela posso anche rimanere sul divano. Ci sto mettendo tutto il mio 100% per cercare di far sì che questa stagione sia piena di bei risultati, di allegria e di queste cose. Quindi vediamo. Io lo spero con tutto me stesso“.

Qual è stato il tuo percorso nelle categorie giovanili e come sei arrivato nel Motomondiale?
Il mio percorso è stato lungo. Se vogliamo parlare dall’inizio, ho iniziato a correre a cinque anni e mezzo, molto per caso in realtà, non vengo da una famiglia di motociclisti. Capitammo per caso in una pista di mini moto all’età di cinque anni e mezzo, e nacque tutto molto per gioco. Mi divertivo. Andavo forte. Iniziammo a conoscere persone nel mondo delle mini moto. Poi crescendo nel CV junior e nei vari Campionati italiani. Da piccolo ho vinto quattro Campionati italiani, due Europei tra mini moto, pre mini GP, mini GP e Pre Moto 3. Tutto questo appunto nel campionato italiano. Poi mi selezionarono a fine 2019 per la Red Bull Rookies Cup. Quindi a 13 anni e mezzo fui selezionato per la Red Bull Rookies Cup che è il miglior campionato, il più importante per i giovani ad oggi. Successivamente feci appunto tre anni nella Red Bull Rookies Cup e tre anni del Junior GP, che riuscii a finire con una vittoria in Rookies Cup, un quinto posto finale Rookies Cup, e nel 2022 e 2023 finii secondo nel Junior GP. Quindi campione del mondo Junior. Che è un grandissimo risultato di cui vado molto fiero. Voglio ringraziare appunto la mia famiglia che mi ha aiutato per fare tutti questi passi qui e a raggiungere questi traguardi. Anche l’AC Racing Team, sono stato con loro sette anni ed è una squadra che mi ha aiutato appunto da quando sono piccolo. Poi firmare a metà 2023 per il 2024 e 2025 con la Sic58 Squadra Corse era un sogno che diventava realtà. Correre nel Mondiale era il mio sogno. A maggior ragione con una squadra del genere. Sappiamo tutti il numero che porto sulla moto da sempre. È stata un’emozione unica. Le prime gare erano un’emozione fortissima e un sogno che non riuscivo quasi a realizzare. Poi riuscii a metabolizzarlo piano piano. Adesso mi rendo conto che è veramente una bellissima cosa. E appunto a maggior ragione per questo motivo. Anche per il Sic. Spero di renderlo orgoglioso di tutti noi, di me e della squadra quest’anno“.

Cosa significa per te far parte del Team SIC58?
Per me significa molto in realtà. Come detto. In questa squadra e poi soprattutto con questo numero. Per me correre nella Sic58 è un’emozione fortissima. Ci ho messo un po’ a metabolizzarla. Ancora oggi sono super fiero e orgoglioso di far parte di questa grande squadra, che oltre essere una squadra appunto sportiva, è una famiglia, è una seconda famiglia. Io con Paolo ho un rapporto bellissimo. Tratta veramente bene e a modo noi piloti. Come dei figli veri e propri. Quindi sono fiero. Poi c’è Marco Grana, capotecnico, con cui mi trovo benissimo. Tutti i ragazzi meccanici che sono altrettanto delle bravissime persone. Quindi non posso che essere felice di far parte di questa famiglia“.

Eri un bambino quando accadde il grave incidente a Marco Simoncelli: cosa sai di lui?
Avevo cinque anni e mezzo, ero in braccio a papà quando accade quel brutto incidente. Ci rimasi molto, molto male. Ovviamente ero molto dispiaciuto. Forse da bambino non riuscii a metabolizzare al 100% l’accaduto. Però mi ricordo che furono dei momenti duri, anche per me. Successivamente, poi il 58 lo vedevo praticamente tutti i giorni sul telegiornale. Nacque un po’ così anche la storia del numero. Io scelsi il numero di Marco perché poi mi informai, vedevo i video su YouTube di lui e vedevo questo 58 da tutte le parti. A dicembre 2011, qualche mese appunto dopo che morì Marco, e che iniziai a correre, perché iniziai a correre a più o meno verso ottobre 2011, qualche giorno dopo la sua scomparsa, mi regalarono la prima mini moto. Io misi subito questo 58 che mi era rimasto impresso“.

Secondo te, da quando il team VR46 di Valentino Rossi ha puntato più sulla MotoGP e meno sulle classi minori, per i piloti italiani è diventato più difficile emergere? Sono un paio di stagioni che si fa un po’ di fatica in Moto3.
Devo dire che la squadra di Valentino che aveva sia in Moto3 che in Moto2 della VR46 era una grandissima cosa. Soprattutto per i piloti italiani. Sarebbe stato anche lì un sogno poterci correre. Adesso però non c’è più. Ci sono altre possibilità. Alla fine in realtà in questo mondo vai avanti se vai forte. Quindi devi andare forte in primis, e poi se tu vai forte squadre ne trovi. Magari trovi la squadra di Valentino, adesso non c’è, se vai forte comunque ne puoi trovare un’altra, quindi alla fine alla base di tutto c’è l’andare forte in moto e fare poi risultati. Sta tutto a noi piloti dare il nostro meglio“.

In Moto3 è in arrivo Guido Pini: potreste dare vita ad un duello tutto italiano nel futuro prossimo?
Dai, perché no? Guido è un pilota molto, molto forte. Soprattutto molto talentuoso. Lo conosco benissimo. Abbiamo corso diversi anni nello stesso team. Lui in una categoria diversa. Io appunto in un’altra. Però abbiamo un rapporto bellissimo e lui è quasi come un fratellino per me. Abbiamo fatto tante belle esperienze insieme. Correvamo nello stesso team con l’AC Racing, penso per almeno tre anni. Siamo stati nel box insieme. Ci allenavamo insieme in Spagna e abbiamo un bellissimo rapporto. Quindi perché no? Lo reputo un pilota forte e spero che ci possiamo divertire quest’anno e negli anni a venire“.

Nei tuoi pensieri c’è la MotoGP? Ti sei dato una scadenza per raggiungerla?
Nei miei pensieri c’è per forza la MotoGP. Alla fine è il mio sogno nel cassetto, ed è quella fiamma che mi fa svegliare ogni mattina appunto con la motivazione, la determinazione e la disciplina giusta per affrontare le giornate. L’obiettivo più grande per me è questo. Ci sto lavorando. Sarebbe un sogno. Una scadenza per raggiungerla non me la sono data, perché penso che le cose belle soprattutto arrivino da sole. Ognuno ha il suo percorso. C’è il pilota che ci arriva dopo due anni, il pilota che ci arriva dopo dieci. Appunto ognuno ha il suo percorso e io sto lavorando per questo. Sarebbe bello raggiungerla il prima possibile, però vediamo“.

Quanto è importante per te far parte dell’Arma dei Carabinieri?
Per me è un orgoglio grandissimo. È un onore soprattutto. Sono molto grato di farne parte. Quando si stava realizzando tutto questo è stata una bellissima emozione. Anche il giuramento è stato bellissimo. Un motivo appunto che mi dà ancora più carica per cercare di fare bene. Rappresentare l’Arma dei Carabinieri nel Mondiale di Moto3 come primo motociclista è bellissimo. Spero di fare il meglio possibile per rendere fiera l’Arma dei Carabinieri per avermi scelto“.

Hai un modello di riferimento a cui ti ispiri?
Sinceramente non ho proprio un modello fisso di riferimento. Mi piace leggere, seguire magari anche i social, leggere biografie dei grandi campioni dello sport che siano anche di altre discipline. Quindi non solo il motociclismo. Anche magari Jannik Sinner nel tennis e tanti altri come ispirazione. Un po’ tutti i grandi di ogni sport per cercare di apprendere più cose possibili“.