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Tony Effe: “Il Capodanno a Roma? Un giorno crollo, mi metto a piangere. Mi sono un po’ vergognato, ma stavo esplodendo: certe accuse mi hanno fatto davvero male”

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Appassionato di diamanti, grazie anche al padre orafo, un amore sconfinato per la nonna, il rispetto per le donne, il cinema giovanissimo e una famiglia che ha cercato di aiutare, sempre. E poi, ciliegina sulla torta, le lezioni da un professore di italiano. Un ritratto inedito quello di Tony Effe che si è raccontato a “7” de Il Corriere della Sera, alla vigilia del Festival di Sanremo 2025, dove è in gara con il brano “Damme ‘na mano”, che potrebbe riservare sorprese nella classifica finale.

“Da subito, appena mettiamo in Rete le prime canzoni, capiamo di essere divisivi. Abbiamo vent’anni. Quelli della nostra generazione ci capiscono, i grandi no. Mia madre sconvolta diceva: ‘Ma per forza di violenza devi parlare?’ Cercavo di spiegarle che raccontare non è vivere“. Erano gli inizi con la Dark Polo Gang, poi la carriera da solista e un successo consolidato fino all’ultimo album “Icon”, che viene certificato album più venduto del 2024. Fino a “Damme ‘na mano” che con il suo sound alla Fred Buscaglione e Franco Califano promette di conquistare grandi e piccini. La partecipazione al Festival però è stata funestata dalle polemiche del Capodanno di Roma al Circo Massimo.

I fatti sono noti. Il rapper è stato invitato a cantare per il concerto di Capodanno della Capitale. Poi qualche associazione e alcune frange del Pd (che sostengono il sindaco di Roma Gualtieri) puntano il dito su alcune frasi violente e sessiste di alcuni brani di Tony Effe. Da lì la retromarcia dell’amministrazione e “cadono”, in segno di solidarietà per Tony Effe, anche gli altri due artisti che avrebbero dovuto partecipare all’evento Mahmood e Mara Sattei. “No alla censura”, questo è il mantra che si è ripetuto in quei giorni. Poi il colpo di genio. L’annuncio di un concerto al Palazzo dello Sport di Roma, un contro-concerto dell’evento di Capodanno romano, e sold out in un batter d’occhio.

Ma quei giorni non sono stati affatto facili per Tony Effe: “Organizzo un concerto al PalaEur, – ha spiegato – ma succede che un giorno crollo. Stavo traslocando, c’era mia madre a aiutarmi con gli scatoloni, e io mi metto a piangere. Mi sono un po’ vergognato, ma stavo esplodendo: certe accuse mi hanno fatto davvero male. Mamma mi dice ‘Sei una ragazzo perbene’. Parole per me importanti. Non tanto perché lei mi conosce, quanto perché è stata la prima a non capire la mia musica”.

Si cresce e si cambia, il rapper ha raccontato di essere maturato: “Ho una fidanzata (Gulia De Lellis, ndr) con cui convivo. Esco poco, prima avevo il bisogno di uscire sempre, andare nei locali, alle feste. Ora preferisco rimanere a casa con ‘La carica dei 101’. Ho letto Pinocchio e Il contagio di Walter Siti consigliato dal mio professore di italiano. Una volta a settimana faccio italiano. Analisi dei testi. Nell’ultima lezione abbiamo letto e analizzato una poesia di Umberto Saba dove lui, Saba, impersonifica la città con un ragazzaccio biondo, un po’ quello che ho cercato di fare io con Roma in ‘Damme ‘na mano’, la canzone per Sanremo”.

Il mantra di Tony Effe è: “Sento di avere molto da imparare. Voglio migliorarmi”.

L'articolo Tony Effe: “Il Capodanno a Roma? Un giorno crollo, mi metto a piangere. Mi sono un po’ vergognato, ma stavo esplodendo: certe accuse mi hanno fatto davvero male” proviene da Il Fatto Quotidiano.