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“Buon compleanno Paolo, il tuo esempio vive nelle nostre azioni”: Meloni ricorda Borsellino

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Nel giorno della nascita di Paolo Borsellino “desidero ricordare un grande uomo, un giudice e un servitore dello Stato che ci ha insegnato che avere paura è umano ma ciò che è importante è affiancare alla paura il coraggio. Il coraggio di combattere per quello in cui si crede e fare tutto ciò che è possibile per migliorare le cose”. Lo scrive su X la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

Gli auguri di “buon compleanno” di Meloni a Borsellino

“Fin dall’insediamento del governo – prosegue il post social di Meloni – abbiamo messo tra le nostre priorità la battaglia contro le mafie e, nel nome di Paolo Borsellino, di Giovanni Falcone e di tutti coloro che sono caduti per mano della criminalità organizzata, continueremo su questa strada per portare legalità e sicurezza, libertà e giustizia. Buon compleanno Paolo, il tuo esempio vive nelle nostre azioni”, conclude la premier.

L’omaggio al magistrato ucciso dalla mafia

Domenica 19 gennaio alle 19.30, per ricordare Paolo Borsellino, nato ottantacinque anni fa, Rai Storia ripropone ”Paolo Borsellino, parole e silenzi” di Alessandro Chiappetta con la regia di Valentina Grassi. È un racconto attraverso le parole del magistrato, nelle sue interviste rilasciate alla Rai: un percorso di vita che è anche una riflessione sulla giustizia, sulla legalità, sulla lotta alla criminalità, che attraversa la stagione del pool antimafia di Palermo, gli anni in cui ha prestato servizio a Marsala, fino ai giorni drammatici successivi alla morte dell’amico Giovanni Falcone, a Capaci.

La Rai manda in onda un’antologia delle interviste al magistrato

La voce di Borsellino cambia nel tempo, prima racconta con giovanile entusiasmo i suoi successi professionali, poi diventa via via più polemica, quando denuncia mancanze e veleni all’interno delle procure, fino a farsi rotta di commozione e rassegnazione nei giorni prima della morte, quando il magistrato alterna le parole a lunghi silenzi. Paolo Borsellino aveva coscienza di essere nel mirino e non ha fatto nulla per nasconderlo, nelle ultime interviste, riuscendo però a tutelare le indagini su cui stava lavorando e a proteggere i suoi cari da un destino segnato.

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