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Israele, intercettato missile dello Yemen. L’Idf: “Cessate il fuoco scatterà alle 8.30 di domenica”

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In attesa del cessate il fuoco che scatterà alle 8.30 di domenica, come confermato dall’esercito israeliano, nelle zone di Gerusalemme e Tel Aviv, sono tornate a suonare le sirene dell’allarme antiaereo. L’Idf ha confermato che è stato intercettato un missile lanciato dallo Yemen. “L’Idf si sta preparando ad attuare l’accordo per la restituzione degli ostaggi approvato dai vertici politici nella notte di sabato – si legge in un comunicato pubblicato su Telegram -. L’accordo entrerà in vigore domenica 19 gennaio alle 08.30 e, come parte di esso, le truppe dell’Idf attueranno le procedure operative sul campo in conformità con gli accordi stabiliti. L’Idf si sta preparando ad accogliere gli ostaggi dopo la loro liberazione dalla prigionia di Hamas e sta operando per fornire un adeguato supporto fisico e psicologico, con un’attenta cura di ogni dettaglio – prosegue la nota -. Oltre all’accordo e al nostro impegno per riportare a casa tutti gli ostaggi, l’Idf continuerà a operare per garantire la sicurezza di tutti i cittadini israeliani, in particolare quelli delle comunità vicine alla Striscia di Gaza”.

Una lunghissima giornata di trattative e riunioni estenuanti si è conclusa solo all’una di notte tra venerdì e sabato con l’approvazione da parte del governo israeliano dell’accordo siglato a Doha sul cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi. Dopo sette ore di discussioni, l’ufficio del primo ministro israeliano ha reso noto che il piano è stato votato ed entra in vigore domenica 19 gennaio. E ha concluso la nota augurando Shabbat Shalom, buon sabato. I media israeliani riferiscono che 24 ministri hanno votato a favore e otto contro.

L’unità governativa per gli ostaggi ha notificato alle famiglie interessate che i loro cari fanno parte dei 33 rapiti che dovrebbero essere liberati nella prima fase dell’accordo di cessate il fuoco, che durerà 42 giorni. Sulla lista ci sono donne, bambini, anziani e infermi: tutti i nomi sono stati resi pubblici. A Israele tuttavia Hamas non ha comunicato quanti dei 33 siano ancora vivi, anche se si stima che la maggior parte di questo gruppo lo sia. Hamas comunicherà i nomi dei primi tre ostaggi che torneranno a casa.

Intanto c’è anche il nome del terrorista di Fatah Zakaria Zubeidi, che ha preso parte a un’evasione da un centro di detenzione di massima sicurezza nel nord di Israele nel 2021 prima che lui e gli altri fuggitivi venissero nuovamente arrestati, nell’elenco del Ministero della Giustizia, che comprende oltre 700 prigionieri palestinesi che Israele dovrebbe rilasciare nella prima fase come riporta il Times of Israel. L’elenco in ebraico pubblicato online afferma che Zubeidi non verrà inviato all’estero, il che gli consentirà di tornare a casa nella città di Jenin, nella Cisgiordania settentrionale, dove era il comandante delle Brigate dei martiri di Al-Aqsa di Fatah. L’anno scorso, l’Idf ha ucciso suo figlio Mohammed insieme a diversi altri uomini armati in un attacco con i droni, descrivendo il giovane Zubeidi come “un importante terrorista dell’area di Jenin”, che è stata un focolaio di attività terroristiche nell’ultimo anno.

Tra gli oltre 1.700 detenuti palestinesi che saranno liberati 700 sono terroristi, di cui 250-300 stanno scontando l’ergastolo; 1.000 cittadini di Gaza catturati dall’8 ottobre durante i combattimenti nella Striscia; e 47 prigionieri nuovamente arrestati dopo essere stati liberati nello scambio con il soldato Gilad Shalit (tenuto prigioniero per 5 anni e mezzo a Gaza) nel 2011. Dopo la riunione del gabinetto, il ministero della Giustizia ha pubblicato l’elenco dei detenuti palestinesi il cui rilascio è previsto nel primo round: sono 95, la maggior parte donne, e solo uno, con meno di 18 anni, condannato per omicidio. Dell’elenco fa parte anche la parlamentare e deputata palestinese Khalida Jarrar. Tutti sono stati arrestati dal 2020 in poi.

Oltre ai 33 che saranno rilasciati nella prima fase, altri 65 israeliani ostaggi sono ancora a Gaza, compresi i corpi di almeno 36 morti confermati dall’Idf. Con l’avanzare della prima fase, le parti terranno colloqui sulla seconda, che vedrebbe il rilascio di tutti i rapiti rimasti in cambio della fine della guerra e di accordi sul futuro e la ricostruzione di Gaza. Il presidente dell’Autorità palestinese Abu Mazen ha dichiarato che dopo l’attuazione dell’accordo “l’Anp si assumerà la piena responsabilità nella Striscia di Gaza. Il governo palestinese ha completato tutti i preparativi e le squadre di sicurezza sono pienamente preparate a svolgere qualsiasi compito”.

L'articolo Israele, intercettato missile dello Yemen. L’Idf: “Cessate il fuoco scatterà alle 8.30 di domenica” proviene da Il Fatto Quotidiano.