“Mi hanno fatta spogliare e piegare in un bagno sporco in Questura”: ma la procura di Bologna chiede l’archiviazione
Il trattamento a cui sono sottoposte le manifestanti davanti ai cancelli della Leonardo, a cui in Questura a Brescia è stato chiesto di spogliarsi e di fare piegamenti sulle gambe, hanno sollevato polemiche arrivate fino in Parlamento. Ma per un caso simile avvenuto il 9 luglio a Bologna, i pm hanno chiesto l’archiviazione. La denuncia, scrivono le pagine locali di Repubblica, riguardava quanto successo nel giorno delle manifestazioni contro il G7 Scienza che allora si svolgeva in città. Una ragazza era stata fermata nel corso della protesta durante la quale gli attivisti avevano esposto uno striscione sulla Torre dell’Orologio. Aveva denunciato che, portata in Questura, era stata fatta spogliare e piegare in un bagno sporco.
La pm Francesca Rago ha concluso che la poliziotta, indagata per perquisizione arbitraria, non era a conoscenza dei motivi per cui l’attivista era stata portata in Questura e ha svolto gli atti con le modalità previste, senza eccedere i limiti delle proprie attribuzioni. Alla luce di quanto descritto dalla stessa giovane, secondo la Procura, non ci sarebbero stati neppure comportamenti lesivi della dignità o del pudore della persona perquisita. Contro la richiesta di archiviazione presenterà opposizione il difensore dell’attivista, avvocato Ettore Grenci, chiedendo al Gip di disporre l’imputazione coatta. “Le cose non sono andate per come raccontate. Tra l’altro non si capisce – dice il legale al quotidiano – per quale ragione, per cercare dei volantini, una persona debba essere costretta a denudarsi. La Procura sostiene che la poliziotta non aveva avuto indicazioni su cosa cercare, tuttavia ci sono testimonianze del fatto che le era stato ordinato di cercare materiale di propaganda e non altro”.
(immagine d’archivio)
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