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“Una anormalità che è diventata impostazione fascista”, l’ennesimo attacco di Erdogan ai diritti Lgbtqi+

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La dichiarazione – da parte di un presidente che dichiarò che di non essere andato alle Olimpiadi di Parigi a causa della cerimonia “immorale” dei Giochi – non stupisce. Eppure oggi durante una conferenza ad Ankara sul tema del 2025 come “anno della famiglia”, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan sembra aver fatto un passo avanti contro i diritti Lgbtqi+. Erdogan ha ribadito la necessità di intensificare la lotta contro i diritti Lgbtqi+ a livello internazionale dichiarando che “contro le politiche globali di degenerazione, ogni battaglia che sarà vinta sarà un grande successo per il futuro dell’umanità”.

Erdogan ha annunciato che la Turchia continuerà a opporsi alle “politiche Lgbt” nelle istituzioni internazionali, esortando altri Paesi a fare lo stesso. Erdogan ha definito l’accettazione dei diritti Lgbt come “una anormalità che è diventata una impostazione fascista, legittimata sotto le sembianze di scelte personali”. Ha inoltre paragonato il silenziamento delle critiche verso le persone Lgbtqi+ a quello delle “legittime critiche contro il sionismo”. Secondo il Presidente turco, la promozione dei diritti Lgbtqi+ sta causando “una erosione culturale” e minando l’istituzione della famiglia. Denunciando il calo del tasso di fertilità in Turchia, il presidente ha rinnovato il suo storico appello alle famiglie turche affinché abbiano almeno tre figli.

Proprio in questa ottica la presidenza turca aveva fatto sapere lo scorso 22 ottobre che Erdogan, durante una telefonata, aveva “ringraziato la premier italiana (Giorgia) Meloni per il suo approccio a sostegno del concetto di famiglia, che dà priorità ai valori della famiglia contro i sostenitori degli Lgbt”. Del resto lo stesso presidente nel maggio del 2023 dopo aver vinto le elezioni aveva dichiarato: “Nella nostra cultura la famiglia è sacra, strangoleremo chiunque osi toccarla” accusando i partiti di opposizione di sostenere i diritti Lgbt. “Nessuno può insultare le nostre famiglie”. In un discorso trasmesso dalla tv di Stato turca Trt lo scorso giugno c’era stato un altro riferimento al fascismo: “Le imposizioni Lgbt stanno diventato una brutalità peggiore del fascismo. Le famiglie (tradizionali) stanno affrontando sfide sempre più difficili”.

L'articolo “Una anormalità che è diventata impostazione fascista”, l’ennesimo attacco di Erdogan ai diritti Lgbtqi+ proviene da Il Fatto Quotidiano.