Pietro Orlandi a ‘Storie Italiane’: “I figli non si archiviano, inaccettabile vedere Emanuela trasformarsi in un pezzo di carta con un timbro sopra”
“Un figlio non si archivia”: questo il messaggio dei familiari dei ragazzi scomparsi nel nulla nel corso del programma di Rai 1 “Storie Italiane” che questa mattina ha ospitato tra loro anche Pietro Orlandi e il suo avvocato Laura Sgrò. “L’archiviazione è questione che ho vissuto e superato. Dopo anni e anni di battaglie siamo riusciti a far riaprire un’inchiesta ma è sempre brutto quando sento pronunciare questa parola. Sono solidale con queste famiglie, è il minimo che possa fare”, ha detto il fratello della cittadina vaticana di cui non si hanno notizie dal 22 giugno del 1983. “Quando sento parlare di archiviazione – ha aggiunto Pietro – vedo come una persona trasformarsi in un pezzo di carta con un timbro sopra, chiuso in un cassetto ed è una cosa inaccettabile. Magari è accettabile per un giudice che decide di archiviare, ma non per un familiare per cui è impossibile rassegnarsi. Lo so, quello del giudice è un mestiere difficilissimo, di grandissima responsabilità, non è un lavoro come un altro, è una missione, quella di dare giustizia. Se non riesci a dare giustizia ma non per incapacità: per volontà, per interesse, allora hai sbagliato lavoro, hai fallito nella tua missione. Non è possibile una cosa del genere, ai giudici passa il giorno dopo ma non alla famiglia. Non puoi accettarlo soprattutto quando ci sono prove che vanno approfondite. La giustizia è ancora considerata una sorta di utopia, una cosa irraggiungibile per cui bisogna pregare e fare appelli ma ce la dobbiamo fare perché è un diritto che nessuno potrà mai toglierci”. Su Emanuela Orlandi, lo ricordiamo, sono state aperte e poi archiviate due inchieste (l’ultima nel 2016) prima della riapertura delle due ancora in corso, quella del Vaticano e l’altra delle Procura di Roma, a cui si aggiungono le indagini della commissione bicamerale di inchiesta che sta lavorando sul caso.
“Dal punto di vista investigativo abbiamo ottenuto un risultato ma adesso è ora di andare avanti e ottenere giustizia per questa famiglia che aspetta Emanuela da 41 anni”, ha detto in trasmissione l’avvocato della famiglia Orlandi Laura Sgrò che ha anche lanciato un appello al Papa: “L’anno del Giubileo ospita tantissimi eventi, vorremmo chiedere al Santo Padre di proporre una giornata per le persone scomparse, è un’iniziativa molto bella. Ci piacerebbe tanto in modo da dare ancora più attenzione a queste vicende molto importanti. Un familiare, un affetto, un amore non si possono mai archiviare, è giusto ricordarli nell’anno del Giubileo, un evento così importante”. Intanto, sabato 18 gennaio a piazza Cavour nel pomeriggio ci sarà un sit-in dedicato a Emanuela Orlandi in occasione del suo compleanno, per ricordarla. Domani, la cittadina vaticana all’epoca appena 15enne, compie 57 anni. L’uso dell’indicativo è d’obbligo perché per l’anagrafe dello Stato Vaticano lei è ancora viva.
L'articolo Pietro Orlandi a ‘Storie Italiane’: “I figli non si archiviano, inaccettabile vedere Emanuela trasformarsi in un pezzo di carta con un timbro sopra” proviene da Il Fatto Quotidiano.