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Oggi sciopero dei vigili a Pavia, la Uil accusa: «L’assessore fa pressione sugli agenti»

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PAVIA. Lo sciopero dei vigili urbani di oggi (mercoledì 8 gennaio) si apre con un botta e risposta tra il sindacato Uil e l’assessore alla Polizia locale, Rodolfo Faldini (Facciamo centro): «L’assessore ha svolto dei colloqui con alcuni agenti delle pattuglie a 24 ore dall’agitazione indetta, peraltro, molti giorni fa» afferma Maurizio Poggi della Uil Fpl. «Non sappiamo i contenuti dell’incontro né vogliamo conoscerli, ma abbiamo il lecito sospetto che possa trattarsi di una velata pressione per far desistere i vigili dalla protesta». Faldini non ci sta: «Si è trattato di cinque incontri individuali e già programmati per conoscere i dipendenti, come richiesto a suo tempo dai sindacati. Non si è parlato in alcun modo dello sciopero di oggi, poiché conosco i diritti dei lavoratori. Chi dice il contrario è in malafede».

Nel frattempo l’agitazione è confermata dalla Uil, che ieri indetto un’assemblea: si sono avvicendati una quindicina di vigili secondo il sindacato. Con 40 tesserati, la Uil è la sigla più rappresentata nel corpo di polizia locale. Il coordinatore sindacale Giovanni Latiano ha diffuso un volantino in cui «si auspica che gli agenti possano decidere di scioperare in serenità per far valere le proprie ragioni, ben note all’amministrazione comunale». Tra queste , una diversa organizzazione dei turni (in particolare per i vigili di pattuglia) l’aumento del numero di agenti e l’utilizzo di una parte dei soldi in arrivo dalle multe per migliorare alcuni aspetti economici per i vigili.

L’agitazione è fissata per le prime due ore del primo turno (dalle 7 alle 9) e per le ultime due del secondo e terzo turno (di solito dalle 17 alle 19 e dalle 23 all’una).

«Irrituale»

«Una cosa mai sentita prima – aggiunge Poggi – in anni di sindacalismo, è la prima volta che un assessore chiama gli agenti per dei colloqui individuali a 24 ore da uno sciopero. Una notizia che arriva subito dopo le dichiarazioni di Faldini, che prendendo atto della nostra protesta ha detto di essere in attesa di sapere quante adesioni ci saranno. Anziché prevenire la protesta ascoltando le nostre ragioni, sembra pronto a fregarsi le mani nel caso in cui lo sciopero fallisca. Un assessore ha tutto il diritto di parlare con i suoi dipendenti, ma farlo il giorno prima di un’agitazione fa sorgere dei dubbi leciti». Poggi sferza anche i sindacati Cisl e Cgil, che non partecipano allo sciopero preferendo la via del confronto: «Per tenere aperto il dialogo servono contenuti e risposte, anche solo su una parte dei nodi che abbiamo evidenziato. Ma finora sono mancati, né Faldini ci ha incontrato dopo l’indizione dello sciopero».

«Li incontro come voglio»

L’assessore rimanda le accuse al mittente: «La stessa Uil aveva chiesto in passato un incontro con i lavoratori, e anticipo che la mia intenzione è incontrare tutti i dipendenti al di là dello sciopero fissato dal sindacato. Come farlo è una mia decisione: all’assemblea ho preferito gli incontri individuali per dar maggior ascolto e rispetto alle singole istanze degli agenti, così da conoscere quali sono i nodi considerati più urgenti. Ripeto: lo sciopero non è stato un argomento al centro dei colloqui, non è mia intenzione farlo né mi compete sapere a quale sindacato sono iscritti i dipendenti. Chi lo afferma non dice il vero».