Basket: sanzione durissima per Scafati. Il patron Longobardi squalificato dopo il match con Trieste
Arrivano le prime conseguenze in merito a Nello Longobardi, patron di Scafati intervenuto con parole durissime contro l’operato arbitrale di Scafati-Trieste, match valido per il quattordicesimo turno della Lega Serie A 2024-2025 di basket terminato all’overtime in favore dei friulani (107-110).
In particolare il rappresentante della compagine campana si era scagliato nella conferenza stampa post partita contro il duo Sanin-Gonnella, contestato per una serie di decisioni controverse, tra cui spicca un cambio di decisione in fase di review che ha concesso due liberi agli ospiti.
“Se il sistema ha deciso di farci fuori dalla serie A, allora possono dircelo tranquillamente; almeno ci mettiamo l’anima in pace. Noi spendiamo i soldi ed esigiamo rispetto. Stasera è stato vergognoso, ci sono state scelte incredibili. Non verrò più a vedere le prossime partite, ma voglio che tutti sappiano che il sistema ha deciso che dobbiamo retrocedere”, queste le parole (tra le tante) di Longobardi, pronunciate al termine di una condotta grave adottata durante l’incontro.
A 48 ore dal fatto, la Federazione Italiana Pallacanestro ha utilizzato il pugno duro, squalificando per sette mesi il patron, a cui si aggiunge anche una ulteriore squalifica di tre giornata per la Givova Scafati per invasione di campo e una multa di 5.000 euro.
“Per tutto l’arco della gara [Longobardi] offendeva gli arbitri e protestava avverso le decisioni degli stessi, anche sporgendosi, in diverse occasioni, dalle transenne e perché, al termine della gara, insultando e minacciando gravemente (“Meno male che hai la maglia grigia, ma prima o poi ci rivedremo fuori di qui”) il secondo arbitro, sbatteva ripetutamente la porta dello spogliatoio degli arbitri, colpendo in una occasione, con danno lieve ad una spalla, il medesimo secondo arbitro”, si legge nelle motivazioni pubblicate.
L’Ufficio della Procura Federale ha inoltre aperto un’indagine su quanto successo. La sensazione è che la questione sia tutt’altro che chiusa.