In ospedale bracciali “segnala aggressioni”: il 2 gennaio si parte a Vigevano
VIGEVANO
Dal 2 gennaio al Pronto soccorso dell’ospedale gli operatori sanitari avranno gli smartwatch anti aggressione. Ieri l’Asst di Pavia ha comunicato l’avvio all’ospedal di Vigevano di un «nuovo sistema tecnologico per migliorare la sicurezza degli operatori sanitari, dotandoli di smartwatch di ultima generazione. Questi dispositivi, progettati come braccialetti da indossare al polso, combinano praticità e funzionalità avanzate, per rispondere prontamente a situazioni di emergenza».
In pratica, ogni smartwatch, spiegano da Asst Pavia, è dotato di una sim multi-operatore, microfono e altoparlante per comunicazioni a due vie, e tasti frontali intuitivi: un tasto Sos di colore rosso per inviare richieste immediate di emergenza alla centrale operativa, e un tasto verde per rispondere a chiamate in entrata. «Queste caratteristiche – proseguono dall’Asst - consentono una comunicazione rapida ed efficace tra il personale e la centrale operativa, attiva 24 ore su 24, 365 giorni l'anno. La pressione del tasto Sos attiva un protocollo che prevede il contatto diretto con la centrale operativa, la quale verifica la situazione e, se necessario, allerta le forze dell'ordine. La localizzazione Gps incorporata permetterà di conoscere in tempo reale la posizione dell'operatore che ha chiesto aiuto».
Il personale del Pronto soccorso è già stato formato sull'utilizzo di questi smartwatch e sulle procedure connesse. I sindacati però sono divisi: da una parte la Fials, soddisfatta anche se con richieste ed osservazioni, dall’altra la Cgil, che apprezza il passo volto a garantire la sicurezza degli operatori sanitari, ma rimane ferma sulla sua posizione: «Serve un presidio il polizia – dice Patrizia Sturini, sindacalista Cgil – nei Pronto soccorso, come una volta. Questi braccialetti potranno anche rassicurare il personale, ma quanto tempo passerà tra l’aver premuto il tasto Sos e l’effettivo arrivo delle forze dell’ordine?».
«Fials Pavia – commenta invece il sindacalista Roberto Gentile – apprezza l’impegno dimostrato per migliorare la sicurezza del personale sanitario, soprattutto in contesti delicati come il Pronto soccorso. Questa iniziativa era già stata anticipata dall’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso che aveva individuato proprio il Pronto soccorso di Vigevano come primo in Lombardia per l’adozione di questa tecnologia. Chiediamo che la fase di sperimentazione sia accompagnata da un sistema di raccolta periodica di feedback da parte degli operatori coinvolti e riteniamo fondamentale organizzare incontri periodici con le organizzazioni sindacali per discutere i risultati e le eventuali proposte di miglioramento del sistema». La Fials chiede il monitoraggio della sperimentazione, l’integrazione con altre misure di sicurezza, come il potenziamento del personale, la presenza di vigilanza attiva e una formazione continua per la gestione di situazioni critiche. Si propone anche l’estensione del progetto ad altri servizi dei presidi ospedalieri aziendali. Selvaggia Bovani