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Декабрь
2024

Il figlio di 13 anni fece una strage in una scuola di Belgrado, condannati i genitori: “Il padre lo portava al poligono per addestrarsi”

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I genitori di Kosta Kecmanovic, il ragazzo di 13 anni che nel maggio dello scorso anno ha ucciso nove studenti e una guardia di sicurezza in una scuola di Belgrado, sono stati condannati dal tribunale della capitale della Serbia. Vladimir, padre del ragazzino, è stato condannato a 14 anni e sei mesi di reclusione, mentre Miljana, la madre, dovrà scontare tre anni di carcere.

Il 3 maggio 2023 Kosta Kecmanovic aveva aperto il fuoco con la pistola del padre all’interno della scuola, uccidendo nove suoi coetanei e una guardia, ferendo gravemente altri cinque ragazzi e una insegnante. Il padre era accusato di mancata custodia delle armi detenute in casa e per attentato alla sicurezza pubblica, mentre la moglie è stata ritenuta responsabile di trascuratezza e abuso su minore. Alla madre è stato inoltre esteso il divieto di avvicinamento e comunicazione con il figlio. Inoltre, è stato condannato a un anno e tre mesi di reclusione per falsa dichiarazione anche l’istruttore di un poligono di tiro dove Vladimir Kecmanovic portava il figlio ad addestrarsi. Il ragazzo, che all’epoca dei fatti non aveva ancora 14 anni e non è perseguibile penalmente in Serbia, è ospite di una struttura psichiatrica per minori.

La tragedia ha scosso profondamente l’intera Serbia, generando un’ondata di indignazione. In risposta alla strage, le autorità hanno aumentato la sicurezza nelle scuole e lanciato una campagna per la restituzione volontaria delle armi detenute illegalmente, minacciando pene severe per chi non adempie. In Serbia, al pari degli altri Paesi della ex Jugoslavia, resta ancora in circolazione una enorme quantità di armi di vario tipo, eredità dei conflitti sanguinosi degli anni Novanta.

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