Canestri senza reti torna a Ivrea per superare i confini con lo sport
IVREA. Ivrea è una città strana, soprattutto sotto le festività: ovunque l’Epifania “tutte le feste porta via”, ma non in riva alla Dora, dove il 6 gennaio rinasce il Carnevale. E quelle giornate tra Natale e Capodanno che altrove sono una sorta di limbo, qui sono piene di gioventù e di energia, di sport e di canestri, rigorosamente Senza reti: «Sì, la fine dell’anno è solitamente il tempo dei bilanci e delle promesse per il futuro – conferma Paolo Cossavella, presidente della Lettera 22, la società organizzatrice del torneo –; succede così ovunque, tranne che a Ivrea. Qui il periodo assume un significato speciale, grazie a questo evento in grado di unire sport, giovani e solidarietà».
La 23ª edizione del trofeo di basket under 14 si disputerà dal 27 al 30 dicembre: il primo incontro sarà di stampo internazionale e metterà di fronte, venerdì 27, alle 10 all’istituto Cena, i serbi della Stella rossa e gli spagnoli di Matarò, mentre in contemporanea, al Gramsci, i padroni di casa della Lettera 22 ospiteranno l’altra formazione serba del Kragujevac, squadra che ha legato il suo nome a Canestri senza reti fin dalla prima edizione, vinta nel 2001. Il torneo si svilupperà in quattro gironi, per un totale di 16 squadre: 8 italiane (Progetto giovani Cantù, My basket Genova, Libertas Livorno, Vanoli Cremona, Valdelsa basket, Aurora Desio, Academy raggisolaris Faenza, oltre alla Lettera 22 Ivrea) e 8 straniere (le serbe Stella rossa Belgrado e Kk Foka Kragujevac, la bosniaca Dragons Tuzla, le spagnole Darìo coach, Academy, Matarò e Cb Sant Josep Badalona, la tedesca Bayern Monaco e la svedese Drillo basketball Stoccolma).
Intenso il programma delle partite, che si concluderà lunedì 30, alle 17, con la finalissima. Le partite si terranno in tre palestre: le due del Gramsci e quella del Cena. Vale la pena ricordare la storia di Canestri senza reti: tutto nasce nel 2000, con la guerra dei Balcani terminata da poco. Enrico Levati, compianto medico e attivista della pace, in Serbia era di casa, per il suo ruolo nel Comitato di solidarietà con i popoli della ex Jugoslavia, che garantiva aiuti medici e umanitari. In uno dei suoi viaggi a Kragujevac portò con sé alcuni palloni da basket, chiedendo cos’altro avrebbe potuto fare: «Ci piacerebbe giocare con dei ragazzi italiani», fu la risposta. Fu così che nacque Canestri senza reti, con una storica finale della prima edizione tra una formazione serba (Kragujevac) e una bosniaca (Mostar).
Anno dopo anno, Canestri senza reti ha continuato non solo a essere un torneo capace di esaltare i valori dello sport, ma anche una fucina di talenti: molti partecipanti delle edizioni precedenti oggi militano in squadre professionistiche e nazionali, come Dario Saric (Nba, Denver nuggets), Aleksa Avramovic (Cska Mosca) e Nihad Djedovic (Unicaja Malaga). Negli anni, il torneo ha ospitato squadre di prestigio, come l’Olimpia Milano, il Bayern Monaco e la Stella rossa di Belgrado (entrambe presenti anche quest’anno), confermandosi uno degli appuntamenti più importanti della stagione del basket giovanile internazionale. Ora tutto è pronto: «Per i bilanci di fine anno – conclude Cossavella - possiamo aspettare la notte di San Silvestro; prima c’è un torneo da giocare, un torneo da tifare, un torneo da vivere».Federico Bona