“Non c’è alcuna armonia tra me e Alessandro Basciano, anzi, questo incontro ha prodotto altro materiale per il fascicolo legale”: la rivelazione di Sophie Codegoni
“Un incontro estorto con l’inganno”. Questa è la versione di Sophie Codegoni, in merito ad al servizio apparso sul settimanale Chi dove si immortala l’incontro con l’ex Alessandro Basciano, già denunciato per stalking e minacce.
“A volte guardando delle foto ci si può fare un’idea completamente diversa da quella che è la realtà e si scrivono articoli che manifestano più il desiderio del giornalista ottimista ma che, evidentemente, non conosce i fatti.- ha scritto la donna su Instagram – Questa foto, e quelle che verranno, testimoniano un incontro procurato con l’inganno. Non c’è alcuna armonia tra me e il papà di Celine, anzi, questo incontro ha prodotto interiore materiale per il fascicolo legale”.
E ancora: “Io sono andata all’asilo e non ho trovato mia figlia. Tramite avvocati mi è stato comunicato che mi sarebbe stata riconsegnata dalla cugina di Alessandro, imponendomi ancora una volta delle condizioni, come quella di farmi trovare di persona sotto casa ma invece di trovare la cugina, ho trovato lui. E l’istinto materno ha ovviamente superato le mie paure”.
Infine la Codegoni ha specificato: “Io ho scelto di non parlare fino a che la legge non avrà compiuto il suo percorso, ma mi dispiace veramente che ci sia qualcuno che ancora non ha capito la gravità di quello che io sto vivendo: il dolore interiore, la paura continua e l’insicurezza totale di quello che sarà. Con l’inizio del nuovo anno, finalmente, ci sarà una prima data importante per chi nella giustizia continua a credere. Buon Natale a tutti”.
Intanto si terrà il prossimo 21 gennaio l’udienza davanti al Tribunale del Riesame di Milano per discutere l’appello della Procura contro la revoca da parte della gip Anna Magelli della misura della custodia cautelare nei confronti del dj Alessandro Basciano, accusato di stalking ai danni della ex, la influencer Sophie Codegoni, e scarcerato il 23 novembre, dopo che era finito a San Vittore meno di 48 ore prima.
Il pm Antonio Pansa e l’aggiunto Letizia Mannella un paio di settimane fa hanno di nuovo chiesto per il 35enne gli arresti, questa volta domiciliari, dopo che il 28 novembre scorso, la modella 23enne, nelle nuove indagini dei Carabinieri del Nucleo investigativo, era stata ascoltata dagli inquirenti e aveva confermato le gravi accuse.
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