Roma-Parma 5-0 LE PAGELLE: Dybala Santa Claus. Arcangeliño Gabriele. SaveMaekers
Tutto tranquillo? Macchè, dopo 17 minuti vola sotto l’incrocio per togliere il sorriso dalla faccia di Hernani. Una paratona che vale un gol in un primo tempo in cui non deve sporcarsi altre volte i guanti. Ripresa col pilota automatico. Bonny e Almqvist si muovono verticalmente e senza un adeguata copertura dai centrocampisti rischia un po’ in alcune occasioni. Quando la squadra gira però anche lui partecipa al dominio sulla fascia destra. Ripresa comoda. Torna il faro tedesco che oltre a fare da stopper è anche un regista dal basso. Decisivo anche nelle piccole cose, quelle che fanno la differenza in una partita. Quando ne giochi 710 di un certo livello d’altronde sai come comportarti su tutti i tavoli e in tutti i teatri. Usa testa e ruba spazi creando superiorità in una zona bollente. Attento anche sul cross basso di Almqvist al 35’. Decisamente meglio da centro sinistra nonostante le idee strampalate di Juric. E una sintonia con Hummels che cresce di partita in partita. L’atteggiamento giusto, sin dall’inizio. Ruba velocità al Parma, aggredisce e scaraventa sul primo palo il pallone del raddoppio approfittando di un Suzuki che sembra una Dacia. In fase di contenimento non ha il fisico del terzino basso ma se la cava lo stesso e si prende pure il secondo rigore. Quanto era mancato il coltellino belga multiuso. Uno, due o tre tocchi. Di palloni ne sporca davvero pochi rendendosi pericoloso un paio di volte anche in area parmense. Decide lui orari di entrata e uscita, anche agli avversari. Elemento di fastidio continuo anche se si prende qualche pausa all’interno del match. Del tutto giustificati. Bisogna gestire, ma soprattutto impedire le verticalizzazioni del Parma. L’argentino parte con poca densità e permette l’imbucata di Bonny. Ma si ravvede subito e fa ammonire pure due avversari. Illuminante la palla per El Shaarawy che il Faraone non scarta sotto l’albero. Secondo tempo senza nemmeno una sbavatura e allora arriva il giusto premio dal dischetto. Parte all’attacco per alzare il numero di palloni velenosi da concedere a Dovbyk. Ne arriva uno dopo 5 minuti. Lo spagnolo insiste e dal suo cross ecco il raddoppio di Saelemaekers. Rassicurante anche in fase difensiva. D’altronde con quel cognome a Natale doveva farsi notare: Arcangelino. Sirene turche? Per ora ci sono le vestali romane. E il modo in cui si prende il rigore e lo calcia con una freddezza glaciale dovrebbe far riflettere sui programmi futuro di un club con poche stelle. Pochi minuti dopo serve una bella palla a Koné e fa partire l’azione del raddoppio. Delicato ma anche cattivo quando serve. Cinico quando approfitta per siglare il tris della Roma, dolcissimo quando regala a Dovbyk la palla del 5-0. Sicuri eh? Niente copertine di siti o giornali oggi, ma il suo lavoro è fondamentale soprattutto quando c’è da inseguire Man che è l’elemento più pericoloso del Parma di Pecchia. Buon dialogo con Angelino. Spreca però due occasioni d’oro sotto porta e potrebbe essere più preciso all’ultimo passaggio. Forma da ritrovare, siamo a buon punto. Sfiora subito il vantaggio con un bel taglio sul primo palo, poi di tacco serve Dybala nell’azione per il rigore e ci prova ancora con una sponda. Entra involontariamente anche sul secondo gol della Joya. Sta decisamente meglio rispetto alle ultime uscite in campionato anche se ancora non è quello di Girona. Gli manca il gol, tutti si mettono a sua disposizione. E il gol arriva alla fine. Assetto offensivo perchè è il momento di far male. Se togliamo il secondo tempo col Como la sua gestione da un punto di vista di gioco e atteggiamento è quasi perfetta. La Roma impone personalità e tecnica contro avversari che condividono con lei solo la paura per la posizione in classifica. Solo Sir Claudio poteva farci passare un Natale sereno.