SANTINO MIRABELLA: “Catania, non c’è un interlocutore vero e proprio in società. Squadra smetta di fare figuracce, rasserenando i tifosi”
Così il magistrato Santino Mirabella, tifoso del Catania ed opinionista, ospite della trasmissione ‘Spazio Sport Live’, su Canale 242:
“A livello dirigenziale non possiamo negare che siamo estremamente delusi, ma delusi tanto. C’è stata una luna di miele durante la Serie D, in effetti la squadra volava e sembrava che questa società avesse uno slancio contagioso. Adesso vedo anche un atteggiamento diverso di aprirsi alla città. Siamo passati dall’ultimo periodo di Pulvirenti che non rilasciava dichiarazioni e Cosentino che diceva aforismi catastroficamente offensivi oppure Lo Monaco che si offendeva e gridava, alla situazione attuale in cui non c’è un interlocutore vero e proprio. Il calcio è un business un pò particolare, un business che si basa sul consenso. Deve essere un’operazione simpatia. Loro sono partiti in una maniera e sono diventati completamente altri. Grella è un grandissimo signore, lo stimo tanto come persona ma a livello societario è sparito. Pelligra abita dall’altra parte del mondo, viene ogni tanto, dice qualcosa di grandioso e se ne va“.
“Il Catania non è stato fortunato ma devi fare qualcosa anche tu per portare la fortuna dalla tua parte. Vediamo gol sbagliati a porta vuota, nell’area piccola. Ormai ci siamo stancati anche di dirlo, ma lo voglio ripetere. La società non ha mai spiegato certe scelte, secondo me è tenuta a farlo perchè quando chiede ai tifosi di abbonarsi non può sempre avere la pretesa di prendere quello che c’è a scatola chiusa. La società ha mandato via i migliori dell’anno scorso, perchè? Prendendo delle scommesse che non sono riuscite. A Catania c’è una difficoltà ad ambientarsi, si dice spesso. Cianci l’anno scorso era partito male, poi si è ambientato, ha trovato la sua dimensione iniziando a fare gol quasi ogni domenica, ora sta proseguendo a Terni. Perchè lo hai dato via? Sono segreti di stato?”.
“Adesso a gennaio sarebbe una follia rivoluzionare per l’ennesima volta la squadra. Non ne ha bisogno, andrebbe bene un rinforzo per reparto. Dovresti mettere in piedi una intelaiatura per l’anno prossimo. C’è stato un mercato estivo interrotto a metà e la società non ha dato spiegazioni. Il Catania sta patendo questo aspetto e anche un punto di penalizzazione. Faggiano e Toscano? In questo momento è come prendere i migliori ingegneri, i migliori direttori dei lavori e poi gli dai il calcestruzzo depotenziato. Ad un certo punto la casa crolla”.
“La famosa sostenibilità non puoi perpretrarla accettando di perdere, perchè l’anno prossimo continuando così ci sarebbero meno abbonati, gli sponsor potrebbero fare retromarcia. A proposito del famoso centro sportivo, quando viene Pelligra sottolinea sempre sempre di programmare la fine del mondo ma non si è visto ancora un mattone, neanche il logo è stato rilevato. Grella sembra col freno a mano tirato, forse ha sovranità troppo limitate? Bresciano chi è? Cosa fa? Perchè sta lì?”.
“Stagione fallimentare se il Catania non va in B quest’anno? Se il Catania dimostra di fare bella figura in campo da qui alla fine del campionato, allora entrerebbe in testa l’idea del piano biennale. Ricominciando da un allenatore vincente – ricordiamo che il Cesena di Toscano è salito in B al secondo anno di gestione – e ripartendo da uno zoccolo duro, per poi puntare dritti alla promozione. Se smettiamo di fare queste figuracce ma combattendo fino all’ultimo, il tifoso si rasserena. Adesso lo sconforto è sentirci nelle mani di nessuno, vedere una società che promette ma finora non ha realizzato quasi nulla”.
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