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Studente universitario accusato di aver pianificato un attacco contro il consolato israeliano a New York

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L'FBI ha arrestato un sospettato per un attacco terroristico di massa pianificato contro il consolato israeliano a New York City. Il sospettato, Abdullah Ezzeldin Taha Mohamed Hassan, un cittadino egiziano di 18 anni residente a Falls Church, Virginia, ha incaricato un uomo che era in realtà un informatore dell'FBI, di eseguire l'attacco secondo una denuncia penale presentata lunedì. In seguito, il Washington Post ha confermato che Taha Mohamed Hassan era una matricola alla George Mason University. Hassan gestiva numerosi profili sui social media che supportavano ISIS, al-Qaeda e Hamas, e promuovevano la violenza contro gli ebrei, secondo quanto dichiarato dall'FBI in una denuncia depositata presso un tribunale federale in Virginia. Il documento di accusa, lungo 14 pagine e tenuto riservato, descrive una serie di azioni attentamente organizzate, incluse istruzioni dettagliate per la creazione di esplosivi, l'acquisto di armi e consigli su come lasciare gli Stati Uniti dopo l'attacco.

Smascherato da un agente sotto copertura

Le forze dell'ordine hanno individuato Hassan dopo aver ricevuto una segnalazione riguardante uno dei suoi profili sulla piattaforma X. Un agente dell'FBI, operando sotto copertura, ha avviato un'interazione con Hassan utilizzando social media e applicazioni di messaggistica protetta. Durante questi scambi, Hassan avrebbe fornito all'agente informazioni su come aderire all'ISIS e condiviso contenuti propagandistici di stampo jihadista, inclusi video che incitavano alla violenza contro gli ebrei. Inoltre, secondo quanto riportato nella denuncia, Hassan avrebbe incoraggiato l'agente a realizzare un attacco, fornendogli indicazioni dettagliate per la creazione di «video del martirio». Il sospettato che ha affermato di trovarsi a New York, avrebbe fornito all'informatore le istruzioni necessarie per costruire un ordigno, specificando di «colpire un edificio associato alla comunità ebraica», successivamente indicando come obiettivo il consolato israeliano. Le indicazioni per la costruzione della bomba dovrebbero includere incluso il consiglio di «utilizzare cuscinetti a sfera in alluminio da 30 mm per creare schegge, garantendo così l'efficacia dell'ordigno». Hassan avrebbe anche fornito istruzioni all'informatore su come monitorare il consolato e pianificare la fuga verso il cosiddetto "Siraq" dopo l'attacco. Inoltre, avrebbe suggerito che si poteva «provare caos utilizzando un fucile d'assalto al posto di una bomba e trasmettere l'attacco in diretta streaming, così da permettergli di consegnare il video all'ISIS». Stando a quanto riportato nella denuncia, queste conversazioni si sarebbero svolte tra il mese scorso e questo mese. Hassan, arrestato il 17 dicembre secondo i documenti depositati in tribunale, è accusato di reati relativi alla divulgazione di informazioni su esplosivi e armi di distruzione di massa. Ofir Akunis, console generale israeliano a New York come scrive Times of Israel, ha ringraziato i servizi di sicurezza statunitensi per aver sventato l'attacco: «Questo tentativo di attacco da parte di organizzazioni terroristiche è un attacco al suolo sovrano dello Stato di Israele nella sua interezza. È la prova che il terrore non conosce confini e che dobbiamo combatterlo ovunque e in ogni momento».Negli ultimi mesi l’FBI e altre tre agenzie di sicurezza hanno impedito altri attacchi terroristici contro gli ebrei a New York. A settembre, un uomo è stato arrestato in Canada mentre tentava di entrare negli Stati Uniti per attaccare un centro ebraico a Brooklyn a sostegno dell'ISIS mentre nel luglio scorso, un neonazista è stato incriminato per aver pianificato attacchi di massa contro gli ebrei a New York City, distribuendo caramelle avvelenate ai bambini ebrei.

Pericolo Isis Khorasan negli Stati Uniti

Negli ultimi mesi, una serie di arresti negli Stati Uniti e in altri paesi occidentali ha evidenziato l'incremento delle minacce legate a questo gruppo estremista. Durante l'estate, otto cittadini del Tagikistan, sospettati di avere possibili collegamenti con l'ISIS, sono stati fermati negli Stati Uniti dopo aver attraversato il confine meridionale. Gli arresti, tuttavia, sono stati commessi per violazione delle norme sull'immigrazione, senza alcuna connessione con attività terroristica.Alla fine di agosto, in Costa Rica, le autorità hanno catturato un cittadino tagiko sospettato di essere associato all'ISIS, come riportato da fonti locali. Poco dopo, un cittadino pakistano residente in Canada è stato arrestato per aver pianificato un attacco contro la comunità ebraica. Il 7 ottobre, l'FBI ha fermato Nasir Ahmad Tawhedi, un uomo di 27 anni, in Oklahoma, accusandolo di aver progettato una sparatoria di massa durante il giorno delle elezioni. Secondo quanto riportato dalla NBC News, Tawhedi era legato all'ISIS-K e in passato aveva lavorato per la CIA in Afghanistan, come confermato da alcuni funzionari. Era uno dei molti afghani evacuati dagli Stati Uniti durante il ritiro delle forze militari nel 2021, un'operazione che si è svolta in modo fallimentare.Tawhedi aveva prestato servizio nella Local Guard Force, un'unità incaricata della protezione dei perimetri degli edifici statunitensi per conto della CIA, secondo fonti informate. Come molti altri afghani che hanno collaborato con la CIA, si era trasferito negli Stati Uniti in attesa che la sua richiesta di visto venisse approvata. Alla ABC alcuni ex ufficiali dell'intelligence che hanno operato in Afghanistan hanno affermato che Tawhedi rappresenta un'eccezione all'interno di un gruppo di afghani noti per la loro ferma opposizione ai talebani. Questi individui hanno messo a rischio la propria vita combattendo contro i militanti e dimostrato una profonda lealtà nei confronti dei loro alleati americani. Tuttavia, altri ammettono che gli afghani ancora in attesa dell'approvazione delle loro richieste di visto potrebbero essere vulnerabili a manipolazioni, considerando le difficoltà che affrontano nel loro processo di integrazione negli Stati Uniti.

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