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La saldatura tra estrema sinistra e pro Pal: ecco il dossier che smaschera il progetto eversivo

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“Il Nuovo Partito Comunista Italiano (Npci) e i Comitati di appoggio alla resistenza comunista (Carc) puntano al rovesciamento del Governo democraticamente eletto e utilizzano la causa palestinese, attualissima a livello internazionale, per maggior pubblicità, mentre la galassia palestinese sfrutta reti e radicamento storico sul territorio dell’estrema sinistra per promuovere la propria causa”. E’ quanto si legge in un rapporto del centro studi Machiavelli, che rivela anche come ” NPCI e CARC hanno legami storici con militanti della «sovversione rossa» rifugiatisi in Francia. La galassia di estrema sinistra italiana si colloca al fianco di tutte le formazioni palestinesi, da Hamas a Fatah come dimostra il caso «Yaesh Anan». Un documento che rappresenta un inchiesta sui rapporti tra estrema sinistra e nuclei palestinesi.

L’obiettivo comune della galassia di estrema sinistra e i nuclei palestinesi

Secondo le fonti del rapporto “estrema sinistra e galassia filo-palestinese condividono un comune obiettivo, il cosiddetto ‘anti-imperialismo’. Si tratta anche di un’alleanza opportunistica fondata su vantaggi reciproci”. Questa partnership tra i due gruppi rappresenterebbe “un’alleanza che comporta dei rischi in relazione al modus operandi che punta all’innalzare il livello dello scontro, e a stigmatizzare come nemici da colpire coloro che non condividono la loro visione del conflitto israelo-palestinese”.

Le liste di proscrizione dell’estrema sinistra italiana

Dallo scorso 22 agosto, figurano nei siti dell’estrema sinistra figura un comunicato preoccupante  intitolato   ″avviso n. 145″ e diffuso dal “Nuovo partito comunista italiano (Npci) e rilanciato anche sul sito dei Comitati di appoggio alla resistenza comunista (Carc) e dall’ Unione democratica arabo-Palestinese (Udap)”. Ancor prima della lista, una pubblicazione interna richiama “al boicottaggio di Israele e alla lotta contro i sionisti in Italia, include un elenco con aziende israeliane e italiane, ma anche politici, accademici, imprenditori e giornalisti, ebrei e non ebrei, tutti accusati di essere ‘sionisti’ e ‘sul libro paga di Israele’ “. Persino la senatrice a vita Liliana Segre, ebrea e deportata ad Auschwitz durante la seconda guerra mondiale, è finita nella lista di proscrizione.

Giornalisti e non solo nel mirino dell’estrema sinistra e dei nuclei palestinesi

Nel dossier sulla comunanza tra estrema sinistra e nuclei palestinesi, figurano anche i giornalisti come nemici della causa. Vengono riportate anche le esplicite parole di Gabriele Rubini durante una manifestazione Pro Palestina, conosciuto televisivamente come Chef Rubio, il quale ammette “i giornalisti devono avere paura di andare al lavoro ogni giorno, devono temere per l’incolumità dei loro figli e delle loro figlie” minacciando così l’incolumità degli indifesi e proseguendo con una forte ostilità contro l’informazione, dettata dall’ipotesi secondo cui “se ci fosse un movimento globale generale dovrebbe attaccare prima i media”. Poi l’invito a vandalizzare i muri delle città alla ricerca di quelli che la sinistra chiama agenti sionisti “se uno non dorme la notte ed è in grado di selezionare dei muri, dove sa che all’interno di quelle case vivono degli agenti sionisti, 3.80 euro di bomboletta e inizia a scrivere”.

L’estrema sinistra vuole sovvertire il governo Meloni e l’ordine democratico

Andando avanti nell’indagine del Centro studi Machiavelli, si legge come in un posto social i Carc abbiano palesato la volontà di “cacciare Meloni e imporre un governo che sia disposto a prendere le misure necessarie a fare fronte agli effetti più gravi della crisi, il Governo di Blocco Popolare”. Anche l’Npci ha percorso la stessa linea degli alleati con l’aggiornamento della lista di proscrizione, ribadendo che “bisogna rovesciare il governo Meloni rendendo ingovernabile il paese fino a imporre un governo d’emergenza espressione degli organismi operai e popolari e del resto delle masse organizzate”.

Estrema sinistra e nuclei palestinesi celebrano il 7 ottobre come “Rivolta”

Durante la manifestazione pro-pal del 5 ottobre a Roma, il rappresentante Andrea De Marchis dei Carc ha descritto l’attentato di Hamas del 7 ottobre 2023 celebrandolo come “giorno della rivolta e della rivoluzione in Palestina” e asserendo che “adesso è compito nostro fare pulizia”. Le esternazioni del portavoce comunista sono avvenute affianco di Shoukri Hroub, dell’Unione democratica arabo-palestinese.

I legami dei Carc e dell’Npci con la Francia

La fondazione dei Carc risale all’anno 1993 da Giuseppe Maj che venne arrestato a Parigi già nel 2003 per ” associazione sovversiva e produzione di documenti d’identità falsi” assieme a Giuseppe Czeppel, anch’egli coinvolto nella creazione dei nuclei estremisti di sinistra. Una pubblicazione che prende il nome di “La nuova voce del nuovo partito comunista” e databile al 1999 parlava della necessità di “operare in clandestinità” secondo quanto riportato dal rapporto del Centro studi. Nel 2005 in Francia fu creato il comitato  per l’assistenza ai prigionieri politici del (nuovo) Partito Comunista Italiano, in riferimento all’arresto di Maj e Czeppel. Sul sito Ban public, secondo un comunicato, l’arresto dei due era imputato alla “banda Berlusconi”. Questo lascia quindi immaginare un legame con i comitati francesi di sinistra da parte dei due “compagni” arrestati a quel tempo.

Cambiare Rotta, Osa, Cobas e gli altri insurrezionalisti Pro-pal

Rete Comunista, Osa, Cambiare Rotta, Cobas, Potere al Popolo, Usb  e centri sociali sono soltanto alcune delle sigle che nel tempo hanno deciso di concentrare il proprio impegno nelle piazze assieme alle formazioni palestinesi italiane come Associazione Palestinesi in Italia (API), Giovani Palestinesi, Studenti Palestinesi e Unione Comunità e Organizzazioni Palestinesi-Europa. In queste manifestazioni non mancano nemmeno i roghi delle figure istituzionali del nostro paese come i ministri Valditara e Salvini e il premier Giorgia Meloni.  Nelle conclusioni del dossier c’è il motivo per cui estrema sinistra e nuclei palestinesi hanno deciso di unire le forze nella stessa causa: entrambi i gruppi lottano per “l’anti-imperialismo” contro gli Usa, la Nato e lo Stato israeliano.

 

 

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